Crans-Montana. Via libera a graffitari e bombolette spray

La Street Art abbandona le strade delle metropoli per salire in alta quota. Via libera dunque ai graffiti più fantasiosi su baite, stazioni degli impianti a fune, ponti. La Svizzera non ha paura della creatività come si è visto recentemente al Passo della Giulia, nei Grigioni, dove è stata innalzata una fantasiosa Torre di Babele con cui si vorrebbero abbattere le residue anche se tenaci frontiere tra i popoli. Nel Vallese è la rinomata località di Crans-Montana a essere stata trasformata questa estate per il terzo anno consecutivo in un museo a cielo aperto. Tutto ciò grazie al Vision Art Festival (VAF), una kermesse ideata da Gregory Pages che si pone il traguardo, anche in questo caso, di abbattere ogni frontiera – naturale e culturale – attraverso la forza dell’arte. Una sfida ambiziosa affidata a talentosi writer che hanno portato le loro bombolette spray a 2.500 metri d’altitudine. “E’ nato così un dialogo fra stupefacenti wall e panorami mozzafiato, tra arte e vita”, raccontano gli organizzatori. E’ un’iniziativa che potrebbe avere un seguito anche al di qua delle Alpi dove i writer non mancano e che qualcuno preferirebbe esportare al gran completo in Svizzera. Per saperne di più: Vision Art Festival (VAF), Crans-Montana (Sierre), www.visionartfestival.com

Vision Art Festival (VAF) per abbattere ogni frontiera – naturale e culturale – con la forza dell’arte.

2 pensieri riguardo “Crans-Montana. Via libera a graffitari e bombolette spray

  • 10/09/2017 in 08:40
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    “le imbrattature che si vedono sui vagoni dei nostri treni e sui muri delle periferie e sulle saracinesche delle nostre città che definirei squallida autentica spazzatura e un’offesa al buon gusto.” sono solamente atti di VANDALISMO.

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  • 09/09/2017 in 12:08
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    Ho visionato il sito, http://www.visionartfestival.com, e ritengo che queste siano autentiche “opere d’arte” e i loro autori dei bravi artisti.

    Nulla a che vedere e spartire con le imbrattature che si vedono sui vagoni dei nostri treni e sui muri delle periferie e sulle saracinesche delle nostre città che definirei squallida autentica spazzatura e un’offesa al buon gusto.

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