Pallidi, ma tinti di viola
“Benvegnui” annunciavano gli striscioni viola stesi nel centro storico di Moena, “benvegnui” era scritto alle rotonde che incolonnano il traffico verso gli splendori di questa località dolomitica. E sempre con impresso, accanto alla parola “benvenuti”, il giglio mediceo: per quanti non avessero capito che quelle scritte in trentino o forse in ladino si riferivano ai giocatori che a Moena hanno trascorso in luglio due settimane di ritiro. Ritiro per modo di dire perché i “viola” erano onnipresenti rendendo a modo loro un gradito omaggio ai sudditi di Ladina, la bella figlia di Re Laurino che, innamoratasi del luogo, decise di cambiare il suo nome in Moena. Ragazzi socievoli, i giocatori viola, sempre pronti a darsi in pasto ai curiosi. Quando non erano in campo a scambiarsi pallonate per la gioia dei fan, se la godevano alle Fuciade, nel bel rifugio stellato con vista sul Focobon: un luogo incantevole per l’occasione preso d’assalto da centinaia di fan che avevano parcheggiato l’auto più in basso, al passo San Pellegrino, congestionato di traffico oltre ogni limite ragionevole.

A centinaia, per goderseli, i fan sono dunque saliti in processione alle Fuciade lungo la strada sterrata spingendo a fatica i loro bimbi in carrozzina. Una faticaccia non certo per gustarsi il Focobon e l’Agner che svettano sullo sfondo, ma per vedere da vicino tipi come Milenkovic, Zekhnini, Eysseric e Veretout. In particolare Milenkovic, 19 anni, che col Partizan Belgrado ha vinto un campionato e una Coppa di Serbia, e in patria è considerato l’erede di Vidic: fisico, gioco aereo e cattiveria.
Come ben sanno gli operatori turistici, i “ritiri” delle squadre di serie A rappresentano uno dei momenti magici della stagione estiva nelle località di villeggiatura alpina. A Bressanone, sempre in luglio, anche l’Inter ha fatto il pieno, osannata da fiumi di tifosi che risalivano al campo, dove arrivano le piste di sci di Plan de Corones, con gagliardetti e manifesti in cui farsi fare l’autografo col pennarello. E pazienza se i tempi ancora non erano maturi per godersi la vista di Yann Karamoh, esterno d’attacco classe 1998, pronto a trasferirsi tra i nerazzurri dal Caen (dove gli scade il contratto) per la non indifferente cifra di sei-sette milioni. Più il bonus, naturalmente. (Ser)