Patto della montagna, ecco come contribuire
“Il Patto della montagna” è un film documentario che racconta come la qualità e la creatività dell’alta moda internazionale nascono in montagna, a Biella, dove si scrive un pezzo importante della storia d’impresa. Il Patto in questione, siglato poco prima che nascesse la Repubblica, è la storia che racconta come tutti, operai e industriali, difesero il lavoro e i diritti. Una storia emblematica per la sua attualità e per il significato che essa riveste ancor oggi nel contesto economico biellese. “Scioperare nel ’43 era pericoloso. Nei volantini che incominciarono a girare nelle fabbriche si diceva: basta con la guerra. Siamo qui per combattere per una società giusta e democratica”. Incomincia così il ricordo di Argante Bocchio, comandante partigiano protagonista del film “Il Patto della Montagna”, di quei giorni difficili quando i più giovani avevano solo sentito parlare degli scioperi raccontati dai loro padri, che li avevano sperimentati negli anni ’20.
Sono parole pronunciate durante un recente convegno organizzato da Alessandra Ranghetti, segretario generale Uiltec di Biella e Vercelli. Titolo: “Le origini del nostro futuro”. Un titolo che riconosce tutto il valore del Patto della Montagna e dei principi che affermava in un momento storico che ha portato al riconoscimento di diritti fondamentali dei lavoratori e, da lì a poco, alla nascita della Repubblica Italiana.
Il contesto sociale in cui accaddero i fatti raccontati dal film è comune a tutto il Paese, ed è lo stesso che portò alla scelta referendaria del 2 e 3 giugno 1946 in Italia. Ma a Biella e nelle sue vallate fatti unici e straordinari hanno segnato il passo della contrattazione collettiva nazionale in materia di lavoro. Il Patto della Montagna è il primo atto in Europa con cui si stabilisce la parità salariale tra uomo e donna. Nel 1944 – ’45, in piena guerra, si riuniscono clandestinamente a Biella imprenditori, operai e partigiani per siglare un accordo volto a mantenere attive le fabbriche tessili e migliorare le condizioni di lavoro, affermando parità retributiva a parità di lavoro. Una conquista che diverrà legge italiana ed europea solo negli anni Sessanta. Biella è città medaglia d’oro per la Resistenza.
Oggi l’alta moda internazionale prende i tessuti più fini a Biella perché qui la storia delle relazioni tra imprenditori e lavoratori ha costruito un ambiente favorevole alla qualità, alla competizione e alla creatività. Biella è il distretto tessile più antico d’Italia, quello che produce i tessuti più pregiati, e non c’è stilista che non compri qui i tessuti: Armani, Chanel, Valentino, Lagerfeld. A Biella sono nati marchi come Cerruti, Ermenegildo Zegna, Luciano Barbera, Loro Piana e tanti altri.
Il senso del film è che la qualità dei prodotti tessili biellesi si radica nella qualità delle relazioni produttive, di cui il Patto della Montagna è un momento che emerge potente dal fluire della Storia. Una metafora per l’oggi che, in ben altra crisi, deve ritrovare il senso del futuro e del patto sociale. Dal prodotto finito – il capo di abbigliamento che si indossa – si risale al tessuto, a chi l’ha prodotto e ai luoghi di produzione. Il giovane stilista Christian Pellizzari, curioso di mettere le mani nella materia prima per scoprire le origini della qualità del tessuto di cui fa uso, si reca a Biella, visita alcuni lanifici, incontra Nino Cerruti. Toccando tessuti, si sviluppa un dialogo intimo tra produttore e stilista. Tra quei monti e quei corsi d’acqua pura che tanto apportano all’industria tessile, Christian incontra Argante, comandante partigiano e l’ultimo testimone della storica firma, e con esso viene a conoscenza della storia del Patto. Pellizzari e Cerruti, due generazioni distanti ma con la creatività in comune, confezionano un abito apposta per Argante, a tributo simbolico dell’eredità ricevuta dai firmatari del Patto. Il partigiano lo indossa per rendere omaggio ai suoi compagni caduti.
Il film è una produzione Ministero per la Cultura – Fondo Cinema Film Commission Torino Piemonte Jean Vigo Italia VideoAstolfoSullaLuna (info@ilpattodellamontagna.it). Il patrocinio è del Comune di Biella ATL Biella in collaborazione con ANPI Provincia di Biella Docbi – Centro Studi Biellesi ISRSC BI-VC – Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea nel Biellese, Vercellese e Valsesia ISRSC Torino – Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Agosti” Torino. Raccontare il Biellese al mondo, attraverso la storia dei suoi tessuti, la capacità della sua gente, il valore dell’acqua, è un’opportunità per contribuire a una storia esemplare. E’ possibile partecipare alla raccolta fondi: un’azienda, un ente o un privato può dedurre la donazione al 100%, fino a 30.000,00 euro. Ecco come contribuire.