I libri che fanno amare la montagna ai ragazzi
Tempo di libri a Milano. Chissà se in questo sterminato bazar a Rho Fiera c’è posto anche per l’editoria di montagna rivolta ai ragazzi. Chissà se si parla delle letture più adatte all’età evolutiva, quelle destinate a stimolare lo spirito di scoperta e l’amore tout court per l’avventura. Chissà se si segnalano le potenzialità in proposito delle biblioteche scolastiche.
E’ noto che i ragazzi leggono più degli adulti. Secondo l’Istat il 47,3% della fascia compresa fra i 6 e i 17 anni legge almeno un libro all’anno. Le statistiche ci dicono anche che se non ci fossero i più giovani la situazione dell’editoria non sarebbe brillante, ammesso che oggi lo sia. La nicchia di mercato del libro per bambini e ragazzi ha trainato nel 2016 la crescita a valore (+5.3%) e si è difesa bene anche per quanto riguarda le copie (+5.3%) (Future Concept Lab). Sembra però, spulciando nel palinsesto di “Tempo di libri”, che l’editoria interessata alla montagna non se ne sia accorta. Con rare eccezioni. Una di queste riguarda il Premio Itas che si consegna in maggio a Trento.
Quest’anno migliori opere narrative per ragazzi risultano “E se dovrò partire anch’io? La verità sulla Grande Guerra raccontata ai ragazzi. Tutto quello che non si dice” (Edizioni DBS) di Antonella Fornari, “Il segreto di Espen” (EDT-Giralangolo) di Margi Preus, e “Montagna” (Rizzoli) di Alberto Conforti.”Con la sezione dedicata ai ragazzi, portiamo avanti l’obiettivo di valorizzare i giovani talenti che, nonostante i ritmi elevati della modernità, sanno ancora trovare ispirazione tra i sentieri, la quiete e i paesaggi della montagna”. commenta Enrico Brizzi, scrittore e presidente di giuria del Premio dalla 41ᵃ edizione. E’ importante che nell’età evolutiva la montagna vada incontro ai ragazzi anche con i libri che la raccontano in forme seducenti. Con parole semplici ma non superficiali. Evitando che le giovani menti si riempiano d’idee sbagliate su ciò che comporta andare in montagna. Ma soprattutto stimolando la lettura, grande e per ora perdente sfida in un paese in cui la spesa media annua pro capite per i libri è di 58,8 euro mentre per il gioco d’azzardo sale a 1.583 euro.
Dell’esigenza di stimolare la lettura tra gli studenti si fa portavoce anche il progetto “Quartieri in quota” che promuove a Milano la montagna tra i ragazzi delle periferie attraverso una serie di proposte educative. L’idea di QinQ è di creare nelle biblioteche scolastiche piccoli settori dedicati alla montagna. Semplice no? Editori, istituzioni, privati cittadini sono caldamente invitati a offrire contributi perché l’iniziativa possa concretizzarsi. Trovare i canali per farlo non dovrebbe risultare difficile.
Quali possono essere questi libri da mettere a disposizione, anche usati, delle biblioteche scolastiche? Un primo elenco, puramente indicativo, riguarda volumi la cui lettura può rappresentare un motivo d’interesse per i ragazzi e un incentivo a frequentare e scoprire l’ambiente naturale. Particolarmente privilegiati sono libri romanzeschi e opere di divulgazione, ma non mancano classici della letteratura di montagna. Importante è che le opere colpiscano la fantasia nell’età evolutiva e si prestino a fare chiarezza sull’argomento.
Sono state escluse da questo elenco ultraprovvisorio e sicuramente incompleto, con qualche eccezione, le grandi firme dell’alpinismo troppo spesso dedite all’autocelebrazione, il cui interesse non va oltre la cerchia degli appassionati. Spicca fra i titoli suggeriti “La montagna” di Mauro Corona, una chiacchierata con ventun giovani all’osteria “Gallo cedrone” (ma Corona si presta a dialogare con i ragazzi anche attraverso le pagine di altri suoi bellissimi libri).
E poi ecco un po’ alla rinfusa “I segreti del bosco” di Paola Favero con le illustrazioni di Francesco Cattani, “Dolomiti, rocce e fantasmi” di Marco Albino Ferrari, nove racconti tra realtà e fantasia con i deliziosi dipinti di Valentino Parmiani, “Le montagne” di Andrée Bertino e Fredo Valla (curiosità, leggende, meraviglie), “L’avventura della montagna” di Lorenzo Revojera che spiega ai ragazzi l’alpinismo con le vignette di Carlo Carlini, “Montagna primo amore” di Roberto Serafin, l’ormai introvabile libro del Cai che racconta vocazione e prime esperienze di 21 protagonisti dell’alpinismo moderno. E poi, ultimo arrivato, “L’uomo montagna” elegante graphic novel di Gautier e Fléchais recentemente pubblicato da Tipitondi, di cui mountcity.it ha dato ampia notizia.
Ci segnalano che si potrebbe anzi si deve continuare con “Compagno orsetto” di Mario Rigoni Stern”, “Karim e la grande montagna” di Mauro Colombo, “Il passaggio dell’orso” di Giuseppe Festa… Ma come si fa a far leggere i ragazzi? Si tratta di rendere i libri più vivi e presenti nella loro vita, di aiutare gli alunni più svogliati o in difficoltà a superare una naturale ostilità al testo. Cose per cui qualsiasi bravo insegnante è intenzionato a lavorare. Tanto più se ha la montagna nel cuore come capita agli insegnati della scuola media Arcadia nel quartiere periferico del Gratosoglio a Milano che collaborano con le guide alpine, gli accompagnatori di “Attraverso la montagna” e alcuni volonterosi cittadini nel realizzare il progetto “Quartieri in quota” inserito nel più vasto operare a Milano dell’associazione “Quartieri tranquilli” presieduta da Lina Sotis per stimolare attività culturali e ricreative nelle periferie milanesi. (Ser)