Sulla scia di Whymper, a caccia d’insetti
Una ricerca sugli insetti e i cambiamenti climatici in alta montagna è stata avviata in Ecuador da Mauro Gobbi, ricercatore del Museo delle Scienze di Trento. Il progetto, sponsorizzato da una fabbrica di calze, si intitola “Les insectes du sol, marqueurs de l’anthropisation et du changement climatique en haute montagne: étude comparée dans les Pyrénées et les Andes”. L’ambiente di lavoro, informa un comunicato diramato dallo sponsor, è caratterizzato da temperature miti durante il giorno (ca. 15 gradi), anche se le frequenti piogge provocano forti abbassamenti durante le ore notturne (ca. -5°C). Comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici, analizzare il ritiro dei ghiacciai posizionati a quote superiori i 4500 metri e osservare la distribuzione delle specie endemiche di insetti sono tra gli scopi della spedizione. In particolare, lo studio delle comunità d’insetti endemici che vivono ai margini dei ghiacciai presenti sui versanti dei principali vulcani ecuadoregni Chimborazo (6268 m), Antisana (5704 m) e Carihuarazo (5160 m), permetterà di stimarne il rischio di estinzione.

Gobbi insieme con il gruppo di ricerca internazionale, coordinato dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS), ripercorrerà gli stessi tragitti che a fine ‘800 seguirono naturalisti e alpinisti come Alexander von Humboldt e Edward Whymper: durante le loro spedizioni entrambi raccolsero infatti campioni d’insetti indicando sui loro taccuini, con minuzia di particolari, il luogo di rinvenimento, la quota e la data. “I ghiacciai ecuadoregni”, ha spiegato Gobbi, “si stanno ritirando con particolare velocità, quindi risulta prioritario comprendere quali organismi vivono ai loro margini e qual è il loro rischio di estinzione”.