Solidarietà in stile alpino, il summit di Palazzo Marino

Alla Sala Alessi di Palazzo Marino, nell’ambito del Forum delle Politiche Sociali del Comune di Milano, si è parlato sabato 25 febbraio 2017 di montagna solidale. “Incluse le vette” era il titolo del convegno. Nato nel quartiere milanese Gratosoglio, con i ragazzi della scuola media Arcadia, ha fatto spicco fra i tanti il progetto che sta avvicinando alle terre alte i giovanissimi del Municipio 5: lo hanno presentato Laura Guardini (Quartieri Tranquilli), Elena Biagini (Attraverso la Montagna) e Roberto Serafin (MountCity). E un’altra importante iniziativa “in stile alpino” nata all’ombra della Madonnina ha suscitato meritate attenzioni: si tratta del Premio Meroni della Società Escursionisti Milanesi che da dieci anni viene assegnato ad amici della montagna che si prodigano anche nel sociale. A illustrarne la storia e i protagonisti sono state Laura Posani (presidente SEM) e Nicla Diomede (coordinatrice del premio), entrambe provette alpiniste.

“A Milano innumerevoli sono gli appassionati di montagna e io mi metto tra quelli”, ha detto l’assessore alle Politiche sociali Pier Francesco Majorino aprendo i lavori. “Questa ricchezza non si può ignorare e il dialogo che qui è stato avviato deve proseguire”. Il presidente generale del Cai Vincenzo Torti ha poi confermato nel suo intervento come il Cai dedichi sempre maggiori risorse a questa cultura dell’attenzione per le fasce deboli. Presentati via via da Roberto Aggio presidente del Cai Lombardia, per tutta la mattinata al summit di Palazzo Marino organizzato da Gabriele Zerbi hanno preso vita scampoli di una montagna amica sul cui scenario si sviluppano progetti di montagnaterapia e di accompagnamento solidale. Dando per scontato che i sentieri delle nostre belle vallate sempre più si aprono a diversamente abili, trapiantati, bambini guariti dalla leucemia, ragazzi con dipendenza da sostanze, persone “dimenticate” che vivono in montagna. E tutto ciò grazie all’impegno di volontari e professionisti che operano in silenzio, ignorati dai media grandi e piccoli. Tutta gente che probabilmente non vedremo mai sfilare al Festival di Sanremo come è recentemente avvenuto con gli “angeli” di Rigopiano. (Ser)
