Turismo dolce nelle Alpi piemontesi. Nasce “T.r.i.P. montagna”
Una nuova organizzazione per rilanciare un turismo “responsabile” nelle Alpi nasce in Piemonte. E’ denominata T.r.i.P. Montagna. Ci sembra una notizia importante per il futuro del turismo montano. Ne dà l’annuncio nel fascicolo di novembre 2016 della rivista “Dislivelli” (che è possibile scaricare gratuitamente) il direttore Maurizio Dematteis dal cui editoriale è tratto il brano che pubblichiamo per gentile concessione.
Dare dignità a un settore economico in crescita
L’Associazione “T.r.i.P. Montagna, Rete per il Turismo responsabile in Piemonte” nasce in questo mese di novembre 2016 e si pone come coordinamento delle rappresentanze territoriali delle associazioni di categoria per promuovere la nuova forma di turismo sulle Alpi piemontesi. Ne fanno parte il Collegio Regionale Guide Alpine del Piemonte, l’Associazione italiana guide ambientali escursionistiche (Aigae), l’Associazione gestori rifugi alpini e posti tappa del Piemonte (Agrap) e la rete Sweet Mountains (rete di promozione del turismo responsabile sulle Alpi), che si uniscono per rappresentare e sostenere il lavoro di oltre 700 tra piccole imprese, professionisti e operatori sul territorio regionale che ogni giorno accompagnano il processo di trasformazione in atto nel turismo alpino. E con l’aiuto delle associazioni Dislivelli e Cantieri d’alta quota, si pongono l’obiettivo di dare rappresentanza all’associazionismo piemontese impegnato nella salvaguardia e valorizzazione del territorio montano.
T.r.i.P. Montagna diventa “il sindacato” del turismo slow sulle Alpi piemontesi, un interlocutore delle istituzioni creato per dare dignità a un settore economico in crescita: un turismo a basso impatto, che ha a cuore il rispetto dell’ambiente alpino, naturale e umano; leggero, nella scelta dei mezzi di trasporto e delle attività e che rinuncia alle grandi infrastrutture impattanti e ai divertimenti rumorosi e inquinanti; sostenibile, per il territorio, per chi lo vive e per chi lo frequenta, dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Oggi l’unica forma di turismo montano capace di futuro.
Maurizio Dematteis
da Dislivelli, novembre 2016, per gentile concessione. Nella foto l’alpeggio di Flecchio in valle Antigorio (ph. Serafin/MountCity).
Scarica il documento fondativo:
Bellissima iniziativa però si faccia chiarezza: non si può (parlo delle Guide Alpine) sostenere allo stesso tempo il turismo responsabile, la salvaguardia del Territorio montano e l’eliski.