Appesi a un filo col fiato sospeso
“Slacklining” è la disciplina sportiva che consiste nel camminare “su una linea lasca” in equilibrio su corde, catene e fettucce. Quando, incantati e increduli, rimaniamo con gli occhi al cielo a fissare il procedere acrobatico di incredibili funamboli che camminano ad altezze vertiginose, posando piede dopo piede su una semplice funicella, non immaginiamo quali tecniche, quale studio e quale sviluppo storico stia dietro a tutto questo. Le acrobazie che ammiriamo per lo più attraverso riprese filmate sono comunque la fase estrema e più spettacolare di uno sport che si attua con un metodo ben definito e che si differenzia nella sua esecuzione nella highline, nella trickline e nella longline.

Certamente si tratta di entrare nella cerchia di un mondo sportivo ancora molto ristretto e sconosciuto, ancorché pieno di fascino e sorprese. Per aiutarci a conoscerlo con risposte precise ed attraenti ci viene incontro, illustrato da incantevoli immagini, il volume L’arte della slackline (Versante Sud, 212 pagine, 32 euro) di Sirio Izzo, un atleta che, appena scoperta la slackine, ne è rimasto folgorato. Nel sommario una breve storia della slackline, la tecnica dai trick più facili alla camminata su highline, materiali e tecniche e tensionamento, l’etica e la vita attorno alla slickline, bibliografia e link utili e per concludere un dizionario dei termini ricorrenti, da backup (una linea di salvataggio in caso di rottura della main live) a waterline (una linea tirata sopra uno specchio d’acqua).
Renato Frigerio