Verso una nuova Yosemite italiana
Mentalità, approcci, livelli tecnici: che cosa è cambiato nelle valli dell’Ossola in fatto di arrampicata? E che cosa ancora può e deve cambiare perché questo importante patrimonio naturale sia messo al servizio di un turismo evoluto e compatibile? Di questo si parla nel corso di “Ossola rock” sabato 29 ottobre 2016 a Baceno in occasione della sagra MeleMiele dalle 14.30 alle 19 nella sala multimediale delle Scuole medie Innocenzo IX. Per la prima volta in queste vallate un incontro-evento cerca di mettere in luce bisogni e opportunità riunendo attorno a un tavolo professionisti e istituzioni per confrontarsi e comprendere a fondo il valore dell’arrampicata in queste zone: per chi la vive e la esercita e per il territorio e le persone che la accolgono.

Si possono così ascoltare le esperienze di zone dove l’arrampicata è diventata uno degli elementi trainanti dell’economia locale e giustificato è l’interesse degli operatori turistici. Dal clima mite del Lago Maggiore ai ghiacciai della Val Formazza, la Val d’Ossola offre una natura quasi intatta su un territorio grande quanto quello della Valle d’Aosta. Per alpinisti e arrampicatori è anche un terreno privilegiato che offre infinite possibilità. Falesie e vie multipitch sempre più attirano infatti gli appassionati di tutto il mondo, particolarmente nelle valli Formazza e Antigorio e nel paradiso non solo di roccia del Devero. Le grosse novità sono, a quanto si apprende dal volune “Ossola rock” di Versante Sud le due falesie trad di Cadarese e Yosesigo: la prima in particolare è diventata un must per l’arrampicata in fessura, nonché la più grande in Europa.

Non c’è da stupirsi che il traguardo da raggiungere sia quello di fare dell’Ossola una nuova Yosemite, in sintonia con altre aree privilegiate delle Alpi come la Val di Mello in Lombardia o Ceresole Reale in Piemonte. Le Valli Ossolane e in particolare le zone di Devero e Veglia sono, del resto, caratterizzate da una grande varietà di rocce e per questo esse assumono un particolare interesse nello studio della formazione della catena alpina. Graniti, gneiss, serpentini si alternano sotto i polpastrelli degli scalatori imponendo diverse tecniche di scalata e di chiodatura. Ne parlano a Baceno esperiti quali Sandro Angelini (commissione falesie della FASI), Stefano Scetti responsabile ufficio turistico del comune di Valmasino, organizzatore del Melloblocco, Massimo Gualberti albergatore, ex assessore allo sport del comune di Finale Ligure, Roberto Parisse sviluppatore di molte aree di arrampicata nella provincia di L’Aquila, organizzatore del Festival della Montagna di L’Aquila, uno dei fondatori di Gran Sasso Anno Zero, l’associazione che si prefigge un rilancio economico della città terremotata proprio a partire dall’attività sportiva outdoor sul Gran Sasso, un rappresentante delle istituzioni di Arco di Trento, le guide alpine Paolo Pettinaroli e Davide Anchieri, mentre in serata la parola passa a Manolo, un ospite davvero speciale. L’indomani 30 ottobre, tempo permettendo, è infine previsto un meeting di arrampicata presso la Falesia di Croveo con attività di arrampicata per bambini dai 7 anni e per ragazzi con i Climbers Inside e le Guide.
Il programma completo è sul sito www.melemiele.it