C’era una volta un Re…e c’è ancora
Alberto Re, classe 1937, continua imperterrito a esercitare il mestiere di Guida alpina dopo avere girato il mondo ed essere stato presidente nazionale delle guide. Già accademico del Club Alpino Italiano, ha mollato la città (Torino) nel 1971 dove era impiegato alla Fiat per trasferirsi tra le Alpi dell’alta Valle di Susa, mosso dalla passione per il lavoro di Guida alpina. Sul Monviso, che ha scalato 55 volte, è di casa. Ogni volta da quelle rocce il suo pensiero corre lungo il corso della stretta valle del Po: sulle prime pendici della montagna si vede la cittadina di Paesana e poco più in basso al limite della pianura, Barge, un paese agricolo da cui i suoi genitori emigrarono in Francia nel 1935. Agli amici che con lui nel corso di questi sessant’anni hanno scalato il Monviso, Alberto ha gentilmente fatto avere il breve resoconto che pubblichiamo. Riguarda la sua ultima (?) scalata al Re di Pietra felicemente portata a termine l’8 settembre 2016 lungo la Cresta Est. Un’impresa non da poco per un quasi ottantenne…

Per la 55° volta in vetta al Monviso!
Cari amici,
vorrei farvi partecipi della gioia che ho provato nell’ultima scalata effettuata giovedì 8 settembre 2016 lungo la cresta est del Monviso. Il 19 agosto 1956, allora diciannovenne alla mia prima salita assoluta in cordata, Nino, un mio compagno di lavoro mi accompagnava per la prima volta sul Re di Pietra lungo questo impegnativo itinerario. A distanza di sessant’anni, avvicinandomi (mancano 7 mesi) alla “cima” dei miei ottanta, ho voluto affrontare ancora una volta le rocce di quella cresta nel ricordo di quella lontana prima esperienza. Mi è stata compagna di cordata Camilla, figlia di amici, una bella ragazza di 15 anni appassionata di montagna e di corsa alpina. Nonostante la lunghezza e gli oltre 1200 metri di dislivello, Camilla, alla prima esperienza in cordata su una cima importante, ha arrampicato molto bene, faticato e gioito abbracciata alla croce posta in vetta. Per me tanta fatica compensata dalla soddisfazione di sfiorare quelle rocce e di avercela ancora fatta onorevolmente per la 55a volta. Posso immaginare simbolicamente questa salita, come avvenuto per me allora, come l’avvio di una passione e il passaggio di un testimone.
Alberto
A chi tergiversava, Alberto Re lanciava il suo tipico incitamento “Avanti coi carri!”. E non c’è dubbio che si sentisse come Annibale ai tempi delle vittoriose guerre puniche…
Avanti coi carri!
Alberto Re lo conosco abbastanza bene e credo di avere scoperto qual’è il suo grande segreto: l’ottimismo. La sua frase ricorrente è: “andiamo avanti”.