Apuane, appello alla Corte Costituzionale

“Va respinto con forza ogni tentativo di privatizzazione delle cave delle Apuane”. E’ questo il fulcro dell’appello che il 5 settembre 2016 hanno firmato costituzionalisti, personalità della cultura e dello spettacolo, associazioni, organizzazioni e movimenti politici del territorio, con un obiettivo ben preciso: salvare e tutelare le Alpi Apuane. Un appello rivolto prima di tutto alla Corte Costituzionale che, a breve, si pronuncerà sul contenzioso aperto dal governo contro la nuova legge sulle cave della Regione Toscana, affinché riconosca “la nullità della pretesa di privata proprietà sui cosiddetti ‘beni estimati’”. Questi ultimi sarebbero le concessioni sugli agri marmiferi di Carrara per le quali, in base a un editto del 1751 di Maria Teresa Cybo-Malaspina, alcune grandi imprese del marmo rivendicano la proprietà privata o la concessione perpetua. Tra i primi firmatari dell’appello, oltre alle associazioni come Italia Nostra, Legambiente e Arci anche Giuseppe Ugo Rescigno, Tomaso Montanari, Roberta De Monticelli, Maurizio Maggiani, Paolo Baldeschi, Maria Pia Guermandi e Mario Perrotta. “Va respinto con forza ogni tentativo di privatizzazione delle cave delle Apuane”, si legge nella lettera, “in quanto proprietà collettiva le Apuane non sono sacrificabili all’interesse di singole imprese che asportano intere parti della montagna con il solo fine di realizzare enorme profitto per sé, distruggendola in modo irreversibile”.

Secondo i firmatari “un diverso modello di sviluppo nelle Apuane, assolutamente necessario e non più rinviabile, può coincidere soltanto con il riconoscimento che esse – a partire dalle cave – sono proprietà della collettività: da tutelare e non da violentare, saccheggiare e mercificare a vantaggio di pochi e a danno di tutti”. Il superamento della cultura del marmo tramite il supporto alle attività economiche alternative e il rilancio di un turismo rispettoso e consapevole è stato auspicato il 14 maggio anche dal “Manifesto per le Alpi Apuane” sottoscritto dal Club alpino e da altre associazioni ambientaliste, con una serie di azioni possibili per la rinascita della zona. Tra queste la restituzione della centralità a un Parco regionale che conservi la natura e promuova lo sviluppo sostenibile locale.
PER SAPERNE DI PIU’
http://www.repubblica.it/cronaca/2/
http://video.gelocal.it/iltirreno/locale/paolo-maddalena-le-cave-private-non-esistono/67612/69048
http://www.lanazione.it/massa-carrara/cronaca/cave-marmo-privatizzazione-1.2486500
http://www.controradio.it/apuane-beni-estimati-di-carrara/