Alla ricerca della “vera” stanza del Cenacolo
Il lago di Annone, il più orientale e più vasto dei laghi briantei nelle cui acque si specchiano i Corni di Canzo e il Moregallo, incantò Leonardo da Vinci offrendogli spunti preziosi. E oggi, grazie a un’indagine del sito www.viestoriche.net, si è a un passo da una straordinaria scoperta. La stanza dell’Ultima cena, così come ci appare nell’affresco in Santa Maria delle Grazie, è possibile che esista ancora e si trovi a Civate, località frequentata da Leonardo che si affaccia sul lago di Annone. Da questo specchio d’acqua potrebbero arrivare i riflessi che illuminano il soffitto del Cenacolo vinciano e la parte alta della parete destra.

La sala dell’Ultima Cena, riprodotta nel refettorio delle Grazie, è stata dunque un’invenzione oppure Leonardo ha avuto esperienza personale di quello spazio come delle luci e dello sfondo? Può essere che l’artista abbia riprodotto uno spazio a lui noto, forse un piccolo refettorio di un monastero esistente? A queste domande cercano da tempo di offrire risposte i ricercatori Rosalba Franchi e Dario Monti che si curano di “Vie storiche”. La loro attenzione si è concentrata sul monastero di San Calocero, ora casa di riposo con il nome di “Casa del Cieco“, e sulla “Casa del Pellegrino” curata dalla associazione Luce Nascosta: luoghi che, assieme a San Pietro al Monte, Leonardo avrebbe potuto visitare durante i suoi soggiorni nel territorio documentati nei suoi disegni dei laghi Briantei, delle Grigne, del Resegone, del fiume Adda. “Oggi ci avviamo al termine delle nostre ricerche”, spiegano i due ricercatori, “perché, con un po’ di fortuna, siamo riusciti a documentare un locale di epoca rinascimentale a Civate che, malgrado le pesanti ristrutturazioni subite nel secolo passato, ha tutte le caratteristiche architettoniche per essere il refettorio scelto da Leonardo per contenere la sua Ultima cena. Una suggestione? Forse, ma l’emozione provata è stata comunque grande nel trovarci là dentro e nell’immaginare di togliere gli arredi e girare i due tavoli come nel famoso dipinto! Ora ci auguriamo che il nostro contributo, per quanto modesto, possa comunque servire ad aggiungere qualche tessera alla storia della presenza di Leonardo nelle località del Lario meridionale e della Brianza tanto care al maestro”.

Alle ricerche di “Vie storiche” (corredate da accurate ricostruzioni informatizzate pubblicate nel sito) si aggiunge in questi giorni la sia pure cauta testimonianza dell’artista Emiliano Viscardi. “Nella sala da pranzo degli ospiti”, osserva Viscardi, “contigua alla sala ‘indiziata’ sono dipinti dei ‘nodi’ caratteristici nella pittura di Lonardo, decorazioni che il maestro ha utilizzato in varie rappresentazioni. Questi elementi pittorici suffragherebbero una presenza o almeno un influsso vinciano in questo territorio”.
Credere o no alle tesi sostenute da “Vie storiche”, dopo avere visitato a Milano il Cenacolo vinciano, una visita a Civate è più che mai d’obbligo: per ritrovare le atmosfere che permeano i paesaggi di Leonardo, e perché alla visita di questa amena località a una cinquantina di chilometri da Milano è possibile accompagnare la piacevole salita a San Pietro il Monte per una storica mulattiera. Il panorama sul lago di Annone e sul Resegone che si erge dirimpetto è davvero incomparabile! (Ser)
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