Avventura in Alaska per l’uomo della Grignetta d’oro
Dopo avere ricevuto il premio “Grignetta d’Oro”, Simon Gietl si sta preparando per una spedizione in Alaska. “Con me ci saranno Roger Schäli, Heli Putz e Christian Gamsjäger”, racconta Simon, “e ci siamo posti come obiettivo la prima assoluta della parete nord Devils Paw, una cima, ancora inviolata, alta 1.600 metri”. Sulla spedizione riceviamo e volentieri pubblichiamo un comunicato dell’azienda Julbo che sponsorizza gli alpinisti altoatesini.

In sintonia con la natura
Simon Gietl è un giovane alpinista altoatesino di 32 anni che vive a Lutago, in Val Aurina con la sua compagna e i loro due bambini. Da giovane, parallelamente all’apprendistato come falegname, ha scoperto la passione per l’arrampicata, e proprio questa passione si è trasformata in una scelta di vita, portandolo a diventare un atleta e una Guida alpina. Dopo solo due anni dalla “prima volta” in parete, aveva già scalato tutte e tre le pareti nord delle Tre Cime di Lavaredo in sole 17 ore. Nella sua carriera ha poi aperto nuove vie e scalato varie cime in Groenlandia, in Himalaya e in Patagonia. In Italia vanta numerose prime ascensioni invernali sulle cime di Lavaredo, sulla Cima Scotoni e sul Sasso di Santa Croce. In maggio ha vinto la “Grignetta d’Oro”, il prestigioso riconoscimento giunto alla sua sesta edizione. “Ottenere questo premio è stato un grande onore”, dice Simon, “ed è stata una serata meravigliosa che non dimenticherò mai. Il mio pensiero è andato alla mia famiglia, che non ha sempre la vita facile con me, ai miei amici e alle aziende che credono in me”. Simon ama aggiungere nuove pagine al suo “libro delle avventure”, e infatti ogni anno è in giro per il mondo con il suo team, per tentare imprese e scoprire quei luoghi che lui definisce pieni di miracoli e di segreti. “Il 3 luglio partirà la nostra spedizione in Alaska, insieme a Roger Schäli, Heli Putz e Christian Gamsjäger”, racconta Simon, “e ci siamo posti come obiettivo la prima assoluta della parete nord Devils Paw, una cima, ancora inviolata, alta 1.600 metri”. Simon guarda lontano e sta già progettando un’altra ascesa sulle Alpi: “Nel corso dell’estate ho in mente un altro progetto insieme con Vittorio Messini”, confida, “e vorrei aprire una nuova via sulla parete Nord delle Tre Cime, senza l’ausilio di spit”.
Ogni volta che sfida una vetta, Simon lo fa senza troppi mezzi tecnici, perché ritiene che ci si possa arrampicare solo finché la natura lo consente. Ascolta sempre la sua pancia, quell’istinto fondamentale che ti mette in guardia di fronte al pericolo, e si allena duramente per ogni nuova avventura alpinistica che si prefigge. Anche il suo equipaggiamento deve essere sempre al top perché “a prescindere che si tratti di abbigliamento, equipaggiamento tecnico o accessori importantissimi come gli occhiali, devo poter fare affidamento al 100% sul mio materiale – prosegue Simon – e gli occhiali non solo proteggono i miei occhi, ma le lenti Julbo mi permettono anche un’eccellente visuale in ogni condizione. Il che significa vedere bene dove appoggio piedi e mani e quindi una presa più sicura sulla roccia: insomma è prima di tutto una questione di sicurezza. E anche l’estetica giusta ha il suo perché!”.
Simon sceglie gli occhiali Julbo Trek, perfetti per l’alpinismo e l’arrampicata che proteggono contro i raggi solari intensi grazie alle lenti dalle altissime qualità tecniche. Questo modello presenta protezioni laterali amovibili che bloccano totalmente i raggi in zone a forte riverbero come i ghiacciai e sono caratterizzati da un sistema di ventilazione perfetta per evitare la formazione della condensa e dalla tecnologia “sweat blocker”. Si adattano in modo ergonomico e hanno una tenuta ottimale grazie al Flex Nose e alle aste regolabili a 360°.