Il calore della musica per salvare l’Artico
La nave di Greenpeace “Arctic Sunrise” partita dall’Olanda ha raggiunto il Mar Glaciale Artico con a bordo un carico molto speciale: le firme e le voci di otto milioni di persone che, da tutto il mondo, si sono unite al movimento per salvare l’Artico e far si che venga dichiarato area protetta. A bordo c’era anche un ospite particolare che ha trasformato queste voci in musica: il pianista e compositore italiano Ludovico Einaudi.
Einaudi ha dato vita a una performance unica: un concerto tra i ghiacci, eseguito su una piattaforma galleggiante immersa in questo scenario. Einaudi ha detto: “L’Artico non è un deserto ma un luogo pieno di vita. Ho potuto vedere con i miei occhi la purezza e la fragilità di quest’area meravigliosa. E interpretare una mia composizione ispirata alla bellezza dell’Artico e alle minacce che subisce a causa del riscaldamento globale. Dobbiamo comprendere l’importanza dell’Artico prima che sia troppo tardi”.

Il momento scelto per questo concerto non è casuale, poiché ha coinciso con l’apertura del lavori del meeting internazionale dell’OSPAR, in cui si decide se istituire un’area protetta di oltre 200 mila chilometri quadrati, vietando al suo interno l’attività estrattiva. L’esito del meeting non è scontato, perché Norvegia, Islanda e Danimarca stanno ostacolando il processo per impedire di raggiungere un accordo. Ora più che mai è importante far sentire la nostra voce!
Io penso che il riscaldamento globale sia ormai un fenomeno irreversibile. E’ stato superato il punto di non ritorno.
E gli effetti cominciano a farsi notare.
Cosa non si fa per farsi notare. Un bel infinito arpeggione minore e via all’infinito tra i ghiacci…
Bella manifestazione, ma non capisco mai come si faccia a “combattere” una cosa usando le sue stesse “armi”……………anche loro stanno scaldando.
Perché non combattono rifiutando di consumare?