Sette tappe da rifugio a rifugio. L’Alta Via dell’Ossola Nord

Da rifugio a rifugio, collegando sentieri secolari. E’ una realtà da questa estate l’Alta Via dell’Ossola Nord. Percorre la Val Bognanco, verdeggiante e ricca di acque e di cascate; la Val Divedro che guarda la Svizzera e il Passo del Sempione; l’Alpe Veglia, di inaspettata ampiezza e agreste poesia; l’Alpe Devero, percorsa da pigri torrenti e morbidi sentieri e dominata da cime rocciose; la Val Formazza, con tante montagne sopra i 3000 metri, ghiacciai, laghi, praterie simili a quelle del grande nord canadese. Il progetto nasce da un’idea di Alberto Paleari, guida alpina e scrittore (vedi ALP N. 15 luglio 1986: “Ossola, il trekking delle sette meraviglie”), e dalla volontà di alcuni rifugisti che si sono associati fondando l’Agrap www.rifugidellossola.it.

Val Buscagna
L’incanto della Val Buscagna (ph. Serafin/MountCity)

Ma soprattutto la nuova Alta Via nasce dall’entusiasmo di alcuni dei rifugisti, o meglio alcune di loro, perché le più attive e partecipi sono donne, fra cui Marina del Rifugio Crosta che ha fatto da trait d’union. Il risultato del lavoro svolto  viene tenuto a battesimo mercoledì 8 giugno 2016 a Domodossola presso l’Unione montana Valli dell’Ossola (via Romita 13 bis) dall’Associazione Rifugi del Piemonte (www.rifugidelpiemonte.it) ed è riportato in una cartina con la descrizione dell’itinerario (in italiano e inglese). “Da Domodossola, piccola capitale alpina e città d’arte, circondata dai vigneti di prünent che producono un nobile vino”, è spiegato nel retro della cartina, “ai ghiacciai, ai laghi e ai pascoli della Val Formazza, dove nasce il formaggio Bettelmatt, si estende una regione montuosa in gran parte ancora selvaggia, che culmina con i 3553 metri del Monte Leone, la cima più alta delle Alpi Lepontine. Questa regione è l’Ossola, cioè la valle del fiume Toce, che nasce in Val Formazza e sfocia nel Lago Maggiore. Si trova in alto Piemonte, incuneata nella Svizzera, tra i cantoni Vallese e Ticino. Qui si incontrano foreste misteriose, altopiani erbosi di inaspettata dolcezza, commovente solitudine e ampi silenzi, villaggi di pietra e di legno costruiti da culture antiche, come quella dei walser di provenienza e lingua germanica”. La serata dell’8 giugno a Domodossola si apre con la presentazione delle Aree Protette dell’Ossola Nord, relatori Paolo Crosa Lenz (presidente) e Ivano De Negri (direttore). La cartina e il progetto vengono presentati da Alberto Paleari e Marco Valsesia (rifugista ossolano). Segue la presentazione delle cartine Geo4Map e della loro distribuzione, relatori Miriam Giubertoni (responsabile del progetto per Geo4Map) e Bruno Migliorati (coordinatore delle sezioni CAI Est Monte Rosa), mentre Renato Boschi (coordinatore catasto sentieri CAI EMR) e Marcello Totolo (responsabile comunicazione CAI Est Monte Rosa) parlano della programmazione escursionistica attraverso la cartografia. Infine Renato Boschi (coordinatore del catasto sentieri CAI EMR) presenta l’itinerario “150° CAI da rifugio a rifugio”.

Verso il Devero
Verso il Devero (ph. Serafin/MountCity)

“Lungo l’alta via”, osserva Paleari, “è facile incontrare animali selvatici: camosci, stambecchi, caprioli, marmotte, galli forcelli, pernici, ogni genere di corvidi, rapaci e aquile. I pastori vi mostreranno la lavorazione del formaggio e sarà possibile acquistare i loro squisiti prodotti. Alla sera una rete di comodi rifugi, disseminata lungo tutto il percorso, vi accoglierà con la cordialità dei loro custodi, una cucina semplice e gustosa basata sui prodotti locali, e il meritato riposo”.

L’alta via può essere percorsa in una sola volta, e in questo caso dura 7 giorni consecutivi, oppure a pezzi, per esempio in due o tre week end, potendo essere iniziata o finita in più punti. Le tappe sono studiate per una ripartizione graduale dello sforzo: normalmente non superano le 6 ore di cammino effettivo, i sentieri sono ben tracciati e segnalati, si svolgono in media montagna, tra i 1600 e i 2500 metri circa. Il punto più alto raggiunto è la Scatta Minoia (m 2599) tra Alpe Devero e Val Formazza”. In cammino dunque! E buon viaggio a tutti dall’Associazione Gestori Rifugi Alpini dell’Ossola.

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