Istinto, concentrazione, curiosità. Per diventare come Hainz
“Scatenato verso la cima”. Queste parole, tratte dal film “Uomo sulle 3 cime”, sono quelle che probabilmente meglio fotografano Christoph Hainz: un fuoriclasse scanzonato e poliedrico, capace di eccellere su ogni tipo di terreno alpinistico. Hainz è stato ospite giovedì 12 maggio del punto vendita Df Sport Specialist di Bevera di Sirtori. Il suo film è stato proiettato davanti a centinaia di appassionati che hanno potuto apprezzare dal vivo la simpatia e la naturalezza di questo alpinista, che scala in solitaria la Nord della Cima Grande di Lavaredo come se si trovasse su una pista ciclabile.

Nato a Selva dei Molini il 23 luglio 1962, è cresciuto in un maso fra lavori contadini, e poi è diventato meccanico. A meno di trent’anni si è dedicato alla professione di guida alpina, istruttore guide e maestro di sci. Ha aperto 42 nuove vie e effettuato scalate in tutto il mondo, in Marocco, Giordania, Antartide, Groenlandia, Himalaya, Patagonia. Tra le più famose la nuova via sullo Shivling insieme con Hans Kammerlander e la salita in solitaria del Fitz Roy in sole nove ore. Nel 2003 ha stabilito il record sulla parete nord dell’Eiger in solitaria in 4 ore e mezza. Il suo segreto? La concentrazione. Così alta, da scalzare perfino stanchezza e paura e da permettergli di dare, in parete, anche più del 100%. “Amo aprire vie nuove perché devi pensare molto, ragionare sul passaggio. Mi piaceva aprirle molto difficili, senza chiodi a pressione. Ma a volte era troppo: una, per esempio, non è stata mai ripetuta. Oggi i giovani non vogliono più rischiare la vita, ma arrampicare, fare le libere. E per diventare famosi non serve il pericolo”. Dicono che abbia un istinto innato. Che ha cercato sè stesso, e lo ha trovato. “Non smetterò di essere alpinista nemmeno a settant’anni. Cosa mi spinge a scalare? Semplicemente cerco qualcosa di nuovo. La curiosità quando si arrampica è tutto”.
Sara Sottocornola