A rischio nell’Ossola la farfalla dei ghiacciai
Il nome scientifico è Erebia christi, ma è conosciuta come “Erebia dei ghiacciai”: una specie unica al mondo che vive all’interno dei parchi naturali dell’alpe Devero, dell’Alpe Veglia e in Alta Valle Antrona, oltre che in poche altre località al di qua e al di là del confine nelle Alpi Lepontine. Un poster (qui scaricabile) con i primi risultati scientifici dello studio sulla “Erebia dei ghiacciai” è stato presentato a un simposio internazionale a Wageningen in Olanda (31 marzo – 2 aprile 2016), dove studiosi e ricercatori si sono riuniti per confrontarsi sul futuro delle farfalle in Europa. Nelle Aree Protette dell’Ossola nell’estate del 2015 ha preso il via un progetto di monitoraggio di questa rara e sconosciuta farfalla, classificata “VU” (Vulnerabile) nelle liste rosse IUCN e specie a protezione assoluta per l’Europa.

“La conservazione di questi insetti è uno dei principali obiettivi che un parco naturale deve proporsi e rispettare”, spiega Ivano De Negri, direttore del Parco. Che aggiunge: “Conoscere la biologia e l’andamento delle popolazioni di specie rare o minacciate, è indispensabile per garantire la loro sopravvivenza e la disponibilità di habitat”. Grazie alla ricerca sul campo dei naturalisti Andrea Battisti, Matteo Gabaglio e Radames Bionda, con il supporto scientifico di Simona Bonelli, docente all’università di Torino, è stato possibile scoprire molto sulla distribuzione e sull’ecologia di questa specie. Nonostante i risultati delle ricerche siano stati superiori alle aspettative, gli esperti non si nascondono che è stata appena svelata la punta dell’iceberg sotto cui si celano altri misteriosi aspetti della vita di questa farfalla.
(a cura dell’Ufficio stampa Aree protette dell’Ossola, 9 aprile 2016)