Torna agli antichi splendori in Brianza il lago che incantò Leonardo
L’annuncio del risanamento del lago di Annone, il più orientale e più vasto dei laghi briantei nelle cui acque si specchiano i Corni di Canzo e il Moregallo, induce a riscoprire questo angolo di Lombardia che già incantò Leonardo da Vinci offrendogli spunti preziosi. Da questo specchio d’acqua dovrebbero arrivare i riflessi che nell’Ultima cena illuminano il soffitto e la parte alta della parete destra secondo un’intuizione del sito viestoriche.net che si basa su ricerche approfondite tuttora in corso (e che merita una visita per la quantità e varietà di saggi e reportages corredati da immagini esclusive) . “Il lago di Annone deve tornare al suo antico splendore. Per questo abbiamo deciso come Regione Lombardia di contribuire al suo risanamento e alla riduzione del carico inquinante permettendo alla Provincia di continuare a svolgere l’attività di gestione dell’impianto necessario al prelievo ipolimnico e all’ossigenazione delle acque”. Così si sono espressi Antonio Rossi, assessore regionale allo Sport e alle Politiche per i Giovani, e Daniele Nava, sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi Territoriali e Programmazione negoziata, dopo l’approvazione in Giunta regionale dello schema di accordo con la Provincia che stanzia 75.000 euro per la gestione dell’impianto finalizzato alla riduzione del carico inquinante del lago di Annone Bacino Est.

Attorno alle acque e tra le canne del lago di Annone vivono molte specie di animali. In particolare nei canneti è stata segnalata un grande varietà di insetti, tra cui anche specie rare. Tra gli anfibi si può citare la rana di Lataste, endemica della pianura padano-veneta; tra i rettili va segnalata la Natrice, una biscia d’acqua. Particolarmente numerose sono le specie di uccelli acquatico-palustri, come lo Svasso maggiore, il Tuffetto, il Germano reale, la Gallinella d’acqua, il Porciglione, la Cannaiola, il Cannareccione, l’Usignolo di fiume, il Migliarino di palude, il Martin pescatore, il Tarabusino, la Nitticora e lo stupendo Airone Rosso. Di una bonifica, si può essere certi, non può che compiacersi di lassù anche il grandissimo, immortale Leonardo.
Fonti:
MountCity è come sempre sulla notizia e talvolta arriva addirittura a precedere la notizia… Leonardo è paragonabile ad un “Iceberg”: solo il 30% delle sue intuizioni e delle sue realizzazioni è alla luce del sole e anche i luoghi che ha visitato e studiato sono stati ritrovati solo in parte nei suoi scritti. E’ stato certamente l’inventore della MountCity-ness passando con disinvoltura dagli agi della città al climbing estremo (per l’epoca) sulle vette della Valsassina e addirittura attorno al Monte Rosa riportandone viste a volo d’uccello utilizzate nei suoi sfondi come ad esempio della Giocanda o della Vergine delle Rocce.
Dario