La serrata dei gestori dei rifugi contro Mountain Wilderness

Serrata dei gestori dei rifugi contro gli attivisti di Mountain Wilderness Italia che hanno organizzato per il 24 e 25 aprile 2016 una manifestazione sulla Marmolada, a Pian dei Fiacconi, per protestare contro due progetti che “propongono di violare ulteriormente il ghiacciaio anche dal versante trentino per collegare questa area sciabile con quella del Veneto”. “Il Comune di Canazei e tutta la val di Fassa”, afferma l’associazione ambientalista, “chiedono di violare ancora Punta Rocca, praticamente demolendola, con degli impianti nuovi. La Provincia di Trento propone invece un arrivo ‘leggero’ a Sas Bianchet, quota 3.050, poco sotto Rocca, nel cuore del ghiacciaio”.

Mountain Wilderness Italia chiede che “venga evitato un ulteriore danno paesistico, perché almeno una delle Dolomiti di Fassa rimanga integra”. I conduttori dei rifugi non sono però d’accordo e hanno proclamato una serrata come è possibile leggere in una cronaca del Corriere delle Alpi (qui sotto il link). “E’ necessario sottolineare la caduta culturale di alcuni soggetti che gestiscono rifugi”, è il commento di Luigi Casanova, portavoce di MW e vicepresidente di Cipra Italia. “Un segno dei tempi. Nati per accogliere oggi promuovono serrate contro il pensiero diverso, analogamente ai confini al Brennero. E’ la deriva della cultura della montagna: da parte dei montanari, non certo dei cittadini”. “Per fortuna non tutti i montanari sono contro di noi e le nostre idee”, è il laconico commento di Carlo Alberto Pinelli, presidente di Mountain Wilderness Italia.

Sta di fatto che gli operatori del passo Fedaia hanno ritenuto una provocazione l’appuntamento di Mountain Wilderness proprio di fronte al Rifugio Castiglioni, di proprietà di Aurelio Soraruf, notoriamente favorevole all’arrivo a Punta Rocca (più in alto rispetto a Sass Bianchet) di un nuovo impianto di risalita. Così hanno deciso di tenere chiusi i locali, con un avviso per informare i turisti della serrata. “Questo tema non si affronta con un saltuario attivismo della domenica”, scrivono in una nota dai toni sprezzanti.

“Loro, i conduttori dei rifugi”, spiega Francesco Dal Mas sul Corriere delle Alpi, “pretendono una nuova funivia fino a Punta Rocca. ‘Ce l’hanno i bellunesi, lo stesso diritto deve essere riconosciuto anche a noi’ è la tesi che sostengono. Ma la Provincia di Trento propone un collegamento più ridotto, fino a Sas Bianchet. Ed ecco, come risposta, la clamorosa serrata”.

“Domenica davvero singolare in Marmolada”, scrive il 25 aprile Andrea Selva sul Corriere delle Alpi. “Immaginate la scena: una trentina di ambientalisti di Mountain Wilderness che sale a Pian dei Fiacconi per protestare contro l’ipotesi di costruire nuovi impianti di risalita, qualcuno di loro utilizza pure il vecchio impianto Graffer (che espone un cartello per avvisare gli ambientalisti che “non sono graditi”): il tutto mentre a passo Fedaia i rifugi restano tristemente chiusi per protestare contro gli ambientalisti. E sul passo c’è stato pure un battibecco. Una situazione confusa? Almeno quanto il piano di sviluppo che la Provincia autonoma di Trento ha approvato per il ghiacciaio della Marmolada. Un piano che prevede la possibilità di costruire un nuovo impianto fino a Sass Bianchet (soluzione che pare non soddisfare nessuno) con gli amministratori della valle di Fassa che hanno sempre chiesto la possibilità di arrivare fino a Punta Rocca e gli ambientalisti contrari a nuovi investimenti in impianti di risalita”.

Altri particolari: http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2016/04/23/news/marmolada-la-serrata-dei-gestori-dei-rifugi-1.13344267

3 pensieri riguardo “La serrata dei gestori dei rifugi contro Mountain Wilderness

  • 28/08/2016 in 13:58
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    Ora la Valle di Fassa è allo stesso livello di Riccione: ressa, rumore, cemento, devastazione ambientale, volgarità, soldi. Perché andarci ancora?

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  • 26/04/2016 in 15:59
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    Il solito duello, gli AMBIENTALISTI E IL COMMERCIO.Il destino del Pianeta è segnato. I soldi vinceranno sempre!

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  • 24/04/2016 in 15:14
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    Per me i rifugi potrebbero rimanere chiusi anche per anni.

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