Nel Grande Nord alla ricerca dell’inverno che non c’è

Norvegia
Laura per le vie di Trondheim e, nella foto sopra il titolo, una veduta del fiordo dal postale “Svalbard” (ph. L.Guardini)

Dov’è finito l’inverno? Se lo è chiesto Laura Guardini, giornalista e amabile conoscenza di MounCity, sbarcando il 30 gennaio 2016 a Trondheim, in Norvegia, dal postale “Lofoten”. “Abbiamo viaggiato anche attraverso discrete turbolenze sulla vecchia bagnarola”, ci scrive Laura, “un battello davvero affascinante sia per gli interni in legno sia per l’atmosfera a bordo. Ma l’inverno dove sarà mai finito? Anche qui, né più né meno che ai Piani di Bobbio, la neve è poca, come si vede dalle immagini che vi mando e come abbiamo visto poi sulle montagne riprendendo la navigazione verso nord. Temperature? Alle 11, sempre il 30 gennaio a Trondheim, le pozzanghere erano sgelate e i piumini anche troppo caldi durante la camminata in centro. Adesso, diretti verso Rorvik, dove faremo tappa alle 20.45, abbiamo pioggia mista a neve e una temperatura sopra lo zero”.

Al Circolo Polare Laura trova temperature appena sotto lo zero. Domenica 31 sbarca a Budo (“con questa tastiera”, scrive sul suo smartphone, “non trovo però l’ortografia esatta) . “Simpatica la passeggiata nei dintorni di questa che, con i suoi 50 mila abitanti, é la seconda città della Norvegia del Nord”.

“Durante questo winter walk appena fuori della cittá”, racconta Laura, “abbiamo incontrato numerose famiglie a spasso con bambini piccoli e piccolissimi, abbiamo avuto qualche spruzzata di neve, abbiamo attraversato quelli che nella stagione calda sono prati che producono foraggio per pecore e vacche. Qui si ricorda anche il campo di lavoro dove oltre 200 prigionieri sovietici durante la Seconda Guerra Mondiale furono costretti a lavorare alla costruzione dell’aeroporto in condizioni estreme, tanto che la più parte di loro morì. Alle 15 sulla nostra ‘Lofoten’ (la veterana della flotta, la più piccola, ma calda e accogliente ancorché priva di stabilizzatori) riprendiamo il mare alla volta delle isole Lofoten”.

Tromso
A Tromso, la Parigi del Nord. L’orologio segna le 15.22 (ph. L. Guardini)

Lunedì primo febbraio, Laura è a Tromso 72 mila abitanti, chiamata la Parigi del Nord per la sua vivacitá. Tromso è la capitale della Norvegia del Nord e sede universitaria dal 1972. “Anche qui”, è il messaggio che Laura ci manda in presa diretta dal suo device, “la neve scarseggia mentre le temperature, come si vede nella foto scattata nella centrale Strandtorge (-1 alle 15.22) restano più alte di quanto avessimo immaginato. Nella stessa piazza un husky, in attesa del padrone, si gode il ‘tepore’ pomeridiano accucciato nella neve. Il simpatico negoziante dal quale abbiamo acquistato i city spike, i ramponi leggeri che qui si usano in città, assicura che è tutto normale, presto il vero freddo tornerá…Magari domani, quando andremo a Capo Nord”.

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