Il mistero della montagna in un ciotolo raccolto in riva al mare

Svetta una curiosa montagna nel mondo di pietra di Tom Todeschini. Il profilo aguzzo del ciotolo da cui è ricavata è sovrastato da nuvole tempestose, anch’esse di pietra. Pochi tocchi di scalpello per correggere, il tanto che basta, ciò che la natura offre sui greti dei torrenti o lungo le rive sassose della Riviera ligure. E il gioco è fatto.

Montagne, ma anche paesaggi, animali, insetti, uccelli, pesci, legni, pietre fiori, piante, donne, uomini, perfino bambini prendono forma nella fantasia di Tom prima ancora di diventare sculture. Sono opere d’arte di grande suggestione che finalmente questo commercialista milanese prestato alla scultura (o viceversa?) è riuscito a esporre in una galleria sulle rive del Naviglio coronando un suo grande sogno.

Tom
Tom Todeschini con le sue sculture (ph. Serafin/MountCity)

La creatività a braccetto con le partite doppie, con le mappe catastali, con le denunce dei redditi, è sempre stata una caratteristica di Tom, autore per giunta di appassionanti racconti uno dei quali, pubblicato in MountCity, riguarda il soggiorno obbligato di una famiglia milanese in un rifugio dei Grigioni mentre fuori imperversa il maltempo.

In queste sculture di Todeschini si manifesta il suo interesse per l’arte primitiva che si palesa con forme umane o zoomorfe. “Niente di nuovo”, osserva Tom, deciso a non prendersi troppo sul serio. “L’Art Negre ha sempre influenzato artisti e movimenti del secolo passato da Gauguin in poi. Ma non solo della scultura africana ho subito il fascino, anche di quella precolombiana e delle isole del Pacifico le cui opere emanano un’energia istintiva e presentano un alto grado di capacità di astrazione, assumendo chiari valori simbolici. La preminenza della materia è per me dominante e spesso la ragione principale dell’opera: è la pietra stessa trovata sulla spiaggia o un pezzo di tronco e rametti raccolti in un bosco che mi ispirano”.

Intanto godiamoci queste sue montagne misteriose, sassi raccattati probabilmente su una spiaggia che nella notte dei tempi era montagna.

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