Nasce il Gruppo Alpinistico Scolastico “Marcello Meroni”
L’impegno di intitolare a Marcello Meroni il gruppo alpinistico della Scuola Media di Mosso (Biella) era stato preso in primavera durante un incontro a Milano con gli amici della Società Escursionisti Milanesi che ogni anno organizzano il premio intestato al compianto fisico milanese, istruttore di alpinismo. Il grande momento è arrivato il 2 ottobre durante un’affollata serata con i ragazzi del Gruppo Alpinistico Scolastico. Alunni, genitori, colleghi di Marcello si sono espressi in questa circostanza sul significato del fare scuola e dell’andare per monti.
Davanti allo striscione del Gruppo Alpinistico Scolastico “Marcello Meroni” erano riunite diverse generazioni (ragazzi, genitori, e nonni), portavoci di un nuovo modo di fare scuola in cui cultura e amore per la montagna si incontrano e fanno crescere i ragazzi all’insegna dei valori che la montagna può trasmettere.

Ma che cosa rende grandi persone apparentemente normali come Marcello, un ragazzo che in pochi anni ha seminato tanto e, come una luminosa cometa, si è lasciato dietro una scia che non smette di brillare e stimolare energie positive?
Nicoletta Gatteschi, vincitrice nel 2014 del Premio Meroni nella sezione Cultura proprio per l’attività del GAS di cui è un’instancabile animatrice, ha condiviso le parole di Franco Meroni, papà di Marcello: il vivere non è solo serenità, spensieratezza, salute…comprende anche la sofferenza. E chi va in montagna ne sa qualcosa.
La serata è stata condotta da Giuseppe Paschetto, ideatore con Nicoletta del GAS, insegnante e leader carismatico che ha introdotto il filmato sulla ricerca condotta cinque giovani ricercatrici del GAS e culminata nella giornata del 27 marzo a Milano di cui ha ampiamente riferito MountCity.
Sono poi intervenuti Nicla Diomede, Franco Meroni e l’amico di famiglia Carlo, tratteggiando la figura di Marcello e il suo amore per la vita e per la conoscenza. Marcello, hanno spiegato, aveva conservato anche nel lavoro oltre che nella vita quotidiana l’anima di un ragazzo. Sapeva guardarsi intorno e stupirsi della bellezza della natura e di tutto quanto lo circondasse. Franco ha poi parlato ai ragazzi invitandoli a sviluppare sin da piccoli il valore della pace e quindi della vita.
A conclusione dell’incontro è emerso un curioso episodio di cui sono stati testimoni i ragazzi di Mosso il 27 marzo di ritorno dalla visita a Milano dove hanno raccolto testimonianze in alcuni luoghi in cui ha operato Marcello: il Museo Astronomico di Via Brera, la SEM-CAI e il Dipartimento di Fisica dell’Università degli studi di Milano.
Sul treno una signora si è avvicinata ai ragazzi ascoltando le emozioni provate quel giorno, le riflessioni sulla giornata. Alla fine ha chiesto a chi era stata dedicata la trasferta. Al nome di Marcello Meroni si è commossa. Incredibile! Marcello lo aveva conosciuto essendo un’amica della famiglia Meroni. Una coincidenza sicuramente straordinaria (su quel treno c’erano più di mille persone) e forse significativa. E’ come se Marcello quel giorno fosse stato tutto il tempo accanto a questi ragazzi e a coloro che avevano condiviso un pezzo della loro vita con lui.
Nicla Diomede