Alimentare le Alpi, energie per la cultura! C’è speranza per il futuro della Regione Alpina
Di che cosa si cibano le Alpi? Come è possibile ricavare energia per la cultura alimentando le cime innevate o i pascoli e le vallate ai loro piedi? A questa domanda hanno cercato di rispondere un centinaio di persone convenute il 24 settembre presso l’Auditorium Testori della Regione Lombardia dai vari angoli della regione italo-svizzera che ha nelle Alpi la spina dorsale. Tema del convegno era “Alimentare le Alpi, energie per la cultura”.

Già dai primi interventi dell’assessore alle Culture della Regione Lombardia e del presidente della Regione svizzera Valposchiavo è parso chiaro che il tema dell’incontro era condividere esperienze ed energie culturali che potessero contribuire alla crescita o addirittura alla ri-crescita della montagna.
Energia dalla cultura, quindi, non energia per la cultura.
I vari progetti transfrontalieri Interreg, portati a termine dal 2007, sono stati raccontati da chi li ha ideati e vissuti in prima persona. Sono venute alla luce storie, tradizioni e mestieri legati alla difficile vita di chi ha deciso di restare legato ai propri “sassi”: dalle maschere ai rituali alpini, dai merletti ai muretti a secco dei terrazzamenti, dal pane delle Alpi alle campane ed ai campanari.
Persone che abitano in regioni e in stati differenti, che parlano anche lingue differenti si sono trovati a discutere attorno a saperi, a tradizioni, bisogni come la conservazione degli spazi comuni, formazione di nuove e antiche professioni, di nuove e antiche realtà politiche.
Viene da pensare a tutti i villaggi delle nostre Alpi che sono ormai quasi disabitati, che vedono i propri giovani rientrare solo pochi giorni all’anno. Molti giovani hanno partecipato a questa giornata, si sono visti anche negli audiovisivi mentre lavorano nelle vigne della Valtellina, mentre riparano i muretti a secco o raccolgono le erbe medicinali o impastano il loro pane di segale.
Una speranza per il futuro della Regione Alpina, una speranza per il futuro!
Testo e foto di Dario Monti