Pedaggio al Sommeiller, la strada più alta delle Alpi?
Si pagherà un pedaggio per percorrere la strada più alta delle Alpi, quella che da Bardonecchia raggiunge il Colle del Sommeiller a 3009 metri di quota, ora chiusa al traffico? La strada è stata inaugurata nel 1962; negli anni successivi sono stati aperti degli impianti di risalita per lo sci estivo sul ghiacciaio del Sommeiller. Tali impianti sono stati chiusi nel 1980 a causa dell’arretramento del ghiacciaio stesso e alla sempre difficile percorribilità della strada. La maggior parte del tracciato a fondo sterrato, dal rifugio Scarfiotti (2.165 m) al colle, è di non facile transitabilità ed è percorribile per intero solo tra luglio e settembre. Ecco sull’argomento quanto scrive Corinne Nocera nel sito www.valsusaoggi.it
L’idea del sindaco di Sauze di Cesana, Maurizio Beria di Argentina, diventa realtà: turisti e visitatori in auto e moto, pagano un pedaggio di 3 euro, tra le 9 e le ore 17, per accedere in Valle Argentera. Altri amministratori locali alpini, stanno prendendo in considerazione questa eventualità, per migliorare e rendere più sicura la viabilità.
“L’abbiamo trovata un’iniziativa molto interessante”, spiega il sindaco di Bardonecchia Roberto Borgis, “stiamo pensando di attuare un progetto analogo sul Colle del Sommeiller, che è la strada più alta d’Europa, meta ogni giorno di turisti motorizzati provenienti anche dall’estero”.
Il passaggio a pagamento sarebbe dal Rifugio Scarfiotti in su, sfruttando la sbarra già esistente, che potrà diventare un punto di pedaggio. “Non so se riusciremo ad attuare questo provvedimento entro l’estate”, aggiunge Borgis, “ma sicuramente lavoreremo per far pagare il passaggio anche a noi, con una tariffa dai 3 ai 5 euro per ogni mezzo motorizzato”.
Bardonecchia in parte già attua questa politica con il vicino comune francese di Nevache, per quanto riguarda i posteggi in Valle Stretta, altro posto di pregio per il turismo dell’Alta Val Susa: “Già da alcuni anni, si può solo posteggiare a pagamento, versando 2 euro” spiega il sindaco.

Altri percorsi sotto osservazione ormai da anni, sono il passaggio del Colle delle Finestre e la strada provinciale dell’Assietta. “Al momento la proposta è sospesa”, rivela l’assessore alla Montagna e Turismo della Città Metropolitana (ex Provincia di Torino) Gemma Amprino, “nell’ente ci sono due scuole di pensiero, che la vedono in maniera opposta. Da un lato il pedaggio ci aiuterebbe a sostenere le spese legate alla viabilità, che soprattutto in alta quota hanno dei costi di rilievo, ma dall’altro lato si pensa che tale provvedimento possa danneggiare l’indotto turistico. Tanti ristoranti e alberghi vivono in estate grazie all’arrivo di motociclisti, che magari con l’introduzione del pedaggio sceglierebbero di passare altrove”.
Ma oltre a questo, c’è anche il rischio che alla fine il gioco non valga la candela: “Per garantire l’esazione sul percorso, servono almeno due o più postazioni di controllo, e quindi l’impiego di apposito personale. Il tutto avrebbe dei costi, e sarebbe inutile che l’incasso dei pedaggi servisse appena per ripagare le spese. Lo stesso vale se si pensasse di inserire sbarre elettroniche, che hanno un costo”.
L’unica soluzione arriverebbe dal volontariato: “La Città Metropolitana sarebbe disponibile ad individuare associazioni disponibili a svolgere questo servizio, anche di promozione e informazione turistica, contando sul supporto degli enti no profit presenti in Val Susa e nella provincia”.
Contrario al pagamento per il passaggio sulle strade di montagna, è il sindaco di Sestriere, Valter Marin, che ci rivela: “Prima di introdurre dazi, sarebbe opportuno farlo in un’ottica condivisa e attuata in tutte le zone, e non in maniera estemporanea, ragionando come sistema Val Susa o a livello almeno provinciale – afferma – non va bene introdurre il pagamento come iniziativa di un singolo Comune ed estemporanea, perché se un paese fa pagare e un altro vicino no, rischiamo solo di fare confusione, e deludere le aspettative del turista”.
Corinne Nocera
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