Piani di Castelluccio di Norcia: disaccordo sulla Mobilità Dolce
La Provincia di Perugia ha prodotto un’ordinanza che evita il dilagare del traffico e gli ingorghi nell’area protetta del Pian Grande e a Castelluccio, Bene Comune e Patrimonio dell’Umanità. L’ordinanza è restrittiva per il transito di camper, auto e autocaravan ed è estesa fino al 13 settembre 2015. Un primo risultato positivo per la campagna che Mountain Wilderness Umbria sta conducendo con altre associazioni nel convincimento “che possa esserci una soluzione ragionevole e rispettosa sia dei diritti della popolazione allo sviluppo ‘turistico’ del luogo, sia della salvaguardia ambientale di un sito così fragile”.
Ipotesi e proposte per un turismo sostenibile nella piana dove ogni anno la fioritura rappresenta uno spettacolo unico al mondo sono ora contenute in un documento/appello in fase di elaborazione, rivolto al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, all’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, alla Regione dell’Umbria, alla Provincia di Perugia, al Comune di Norcia. L’intenzione è di mettere on line l’appello come petizione.

Da parte dei responsabili di MW viene ribadito che un Parco Naturale è e deve restare tale, che la sua finalità è quella di proteggere la biodiversità e gli ecosistemi.
La richiesta è se si siano sufficientemente valutati nel pianificare la mobilità dolce gli aspetti negativi che opere infrastrutturali permanenti possono determinare nel quadro di una visione turistica ‘mordi/fuggi/depreda’, concentrata in un periodo limitato e delicatissimo come quello della Fiorita dell’altipiano, ignorando la possibilità di valorizzare un territorio integro e selvaggio attraendo e fidelizzando flussi turistici importanti e consapevoli
In conclusione, è opinione delle associazioni ambientaliste che attirare il cosiddetto ‘turismo ambientale’, riportare l’uomo in natura, non significhi ‘semplificare’, banalizzare, volgarizzare i territori protetti, rendendo tutto ‘comodo’ e facile: un facsimile di città con soluzioni azzardate e pasticciate volte a garantire il ‘comfort’ e l’assenza di ‘disagi’ dovuti all’ambiente naturale. Tutti concordano sul fatto che il turista dev’essere educato alla ‘diversità’ di approccio e di contesto; al rispetto, alla consapevolezza di sentirsi ospite e non padrone, alla presa d’atto che altre forme di vita animali e vegetali abitano e sono proprietarie di quei luoghi. Concetti e propositi con i quali non si può che concordare.
Un’ eccezionale fioritura di… camper
“Con grande sdegno e stupore”, segnala Mountain Wilderness Umbria in un comunicato, “rileviamo che la favolosa ed unica Fiorita dei Piani di Castelluccio, non è più caratterizzata dalla bellezza degli appezzamenti colorati di fiordalisi, papaveri, margherite, ma dal luccichio di decine e decine di camper, auto e scoticamenti di ampie aree di terreno per la creazione di parcheggi che ‘risolvono’ in modo ‘dolce’ la viabilità nei periodi di massima fragilità ambientale”.
“Non solo non sono stati rimossi dal Piano indecorosi catafalchi di lamiere di pseduo ranch”, prosegue il comunicato, “né è stata smantellata l’area ‘storica’ del parcheggio camper proprio dirimpettaia ad esso. Ora in un devastante Piano di Mobilità Dolce del Comune di Norcia, il rimedio diventa peggiore del male! La nuova area adibita a parcheggio – proprio alle pendici delle Creste del Redentore (che, per inciso, ricordiamo essere oltre che Area A di un Parco Nazionale, anche Sito Natura 2000) – viene scoticata dal delicatissimo manto erboso per creare piazzole di sosta e agevoli stradine di transito per tutti coloro che non ce la fanno proprio a staccarsi dalla proprio autovettura neppure per poche ore, e recarsi a piedi o con apposite navette a godere di tanta bellezza (quella stessa che contribuiscono a distruggere ampiamente)”.
“La cosa strabiliante è che si eccepisce che ’i fondi sono privati, ed è il proprietario che decide’(!), dimenticando l’applicazione di superiori leggi nazionali (ed europee) a tutela delle aree protette. Il ‘diritto’ privato che sopravanza la res pubblica! Siamo giunti al punto che alcuni agenti del Corpo Forestale cui segnaliamo la presenza invasiva di persone in mezzo al Piano fiorito ci rispondono, sconsolati, di non poter intervenire perché “se non dice niente il proprietario”…Sembra di essere nel Far West, nessuna tutela e vigilanza da parte dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini che a forza di mediare con i politici di turno è svuotato di qualsiasi ruolo propositivo e di controllo. Il Parco Naturale viene sempre più ed irreversibilmente trasformato in Luna Park. Un parco giochi in cui tutto è permesso in nome del profitto immediato e di un turismo mordi e fuggi che lascia solo scarichi di liquami a terra…”.
Mountain Wilderness Umbria. Rappresentante regionale Maria Cristina Garofalo, tel 347.3044857 – e-mail: umbria@mountainwilderness.it