Punta Helbronner e la valutazione di Mountain Wilderness
Lo smembramento del Parco Nazionale dello Stelvio e la nuova funivia del Colle del Gigante (Monte Bianco) sono oggetti di una valutazione del Comitato etico-scientifico di Mountain Wilderness Italia onlus che si riserva di elaborare un documento più approfondito e dettagliato. Per quanto riguarda lo Stelvio, i membri del comitato (tra i quali Salvatore Bragantini, Stefano Rodotà, Remo Bodei, Fausto De Stefani, Lodovico Sella, Kurt Diemberger, Franco Michieli, Alessandro Gogna, Carlo Alberto Pinelli, Michele Serra) ritengono “che la decisione – di stampo prettamente politico – di dividere il Parco in tre unità praticamente indipendenti, rappresenta un grave e ingiustificato vulnus e orienta la gestione di questa grande area naturale protetta verso esiti certamente non positivi”.
Sulla nuova funivia a cabine rotanti che dalla frazione di Entreves (Courmayeur) raggiunge in due campate la punta Helbronner, situata esattamente sul confine tra Italia e Francia, la commissione etico-scientifica chiarisce invece che la punta Helbronner era già stata manomessa da tempo per accogliere la piccola bidonvia proveniente dal rifugio Torino vecchio e per ospitare la stazione di partenza dei carrelli che, attraverso la Vallée Blanche, raggiungono l’Aiguille de Midi in Francia.
Ora in prima battuta lo scandalo (così viene definita la nuova “manomissione”) riguarda le dimensioni spropositate della nuova stazione di arrivo, il suo carattere di centro di ristorazione (gestito da Eatitaly) e intrattenimento e il sospetto che il nuovo manufatto abbia invaso, neppure tanto marginalmente, il territorio francese senza averne ottenuto la formale autorizzazione dal competente ministero dell’ambiente di Parigi. Inoltre desta sconcerto anche la trasformazione della stazione intermedia (Pavillon di Mont Frety) in un magniloquente edifico predisposto per ospitare centri commerciali, convegni, proiezioni cinematografiche.
“Tutta l’operazione”, è il parere degli esperti interpellati da MW, “rispecchia un atteggiamento nei confronti dell’integrità della alta montagna arrogante e banalizzante, in una prospettiva di sfruttamento ludico-consumistico di bassissimo conio, aldilà delle trovate architettoniche. Le Alpi sono ancora in gran parte un ‘continente’ d’alta quota libero dalle cicatrici infette prodotte dagli interessi aggressivi delle forze economiche che continuano a orientare i bisogni e le aspirazioni delle comunità locali, ottenendone spesso il consenso. Luoghi privilegiati ma sempre più fragili in cui chi davvero lo voglia può ancora sperimentare un incontro con la natura autentico e non condizionato. In tale prospettiva il massiccio del Monte Bianco dovrebbe porsi ed essere difeso come il centro di eccellenza di questo ‘continente’ e del suo fondamentale ruolo etico e culturale; vediamo invece che proprio lassù si concentrano oggi i più dannosi progetti di sfruttamento”.
“Il silenzio grandioso dei ghiacciai”, conclude il Comitato etico-scientifico di MW, “umiliato dal continuo sfarfallare di elicotteri e aerei turistici, l’edificazione di rifugi sempre più invadenti e simili ad alberghi, le vette trasformate in terrazze panoramiche con pavimenti di vetro per sperimentare senza pericolo il brivido del vuoto: tutto conduce verso la riduzione dell’esperienza possibile in direzione di uno svago da luna park. Giusta e più che giustificata dunque appare la battaglia che – seppure a cose fatte – portano avanti le associazioni ambientaliste con in testa Mountain Wilderness. Perché questa deriva consumistica resti un caso isolato d’incultura e non le sia permesso di estendere il contagio”.
Irregolarità, la Procura apre un fascicolo
Skyway Monte Bianco finisce sotto la lente di ingrandimento di palazzo Ollietti ad Aosta. Lo annuncia il quotidiano Aostasera. La procura ha aperto, infatti, un fascicolo sulle nuove funivie. Come anticipato dall’Ansa si tratta di un “modello 45” (atti non costituenti notizia di reato) di cui si occuperà il sostituto procuratore Pasquale Longarini. La procura in particolare acquisirà atti e verbali della seconda commissione del Consiglio Valle sulle riunioni dedicate a costi e assetti societari della funivia. L’inchiesta è nata a seguito di un esposto presentato in procura nelle scorse settimane. Gli inquirenti vogliono chiarire gli aspetti relativi all’assetto societario, alla gestione dell’impianto e ai costi di realizzazione.
Scarica qui il parere del Comitato etico scientifico di Mountain Wilderness
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