Così l’Expo promuove la montagna
Non aspettatevi che con un milione di metri quadri a disposizione qualcuno degli artefici di Expo 2015 si sia ricordato di costruire un padiglione o un cluster dedicato alle Alpi, custodi della biodiversità, scrigni di benessere, elementi basilari per chi si preoccupa di “nutrire il pianeta”. Fa dunque notizia il fatto che 200 metri quadrati, quanto misura un appartamento di tre locali, siano stati occupati in luglio dal Trentino per allestire un provvisorio microcosmo dedicato al suo territorio con gli inevitabili pannelli multimediali.

Qualcuno potrebbe obiettare che all’Expo la montagna si “spalma” in diverse situazioni. Per esempio il Nepal, il meraviglioso “regno delle nevi”, si è costruito con le sue mani un meraviglioso padiglione di legno intagliato portato a compimento con l’aiuto volontario di maestranze italiane dopo il gravissimo intoppo del terremoto che ha messo in ginocchio il paese. Andando a curiosare nel pigia pigia dei visitatori dell’esposizione universale (quanti non è ben chiaro), a qualcuno può non essere sfuggito, nel padiglione francese, un pannello della regione Rhones-Alpes con l’invito a “degustare” quest’area in un’attigua caffetteria. Trattasi, a quanto si apprende dal pannello, della seconda meta turistica della Francia e della più grande area sciistica del mondo. Poteva forse mancare? L’Austria non è da meno con il suo padiglione trasformato in un bosco alpino con micro-clima annesso, un fresco rifugio per i visitatori del surriscaldato Decumano. La proposta è dichiaratamente commerciale. Il padiglione dell’Austria è un format verde riproducibile, sostenibile, esportabile dovunque nel mondo con il marchio Breathe.Austria. Basta avere i soldi per comprarlo.

Quanto al Trentino, il suo messaggio all’Expo è che la montagna va vissuta con equilibrio, con le sue tradizioni ma in connessione con il mondo. Elementare: Catalano non avrebbe saputo dire di meglio. Comunque sia è questo il messaggio del ricco Trentino che all’Expo ha inaugurato “il Convivio” dove, tra allestimenti multimediali e un tocco “botanico”, questo territorio delle Alpi si è impegnato a trasferire alle migliaia di visitatori “un mix di bellezze naturali, sapori, colori ed esperienze tramandate nei secoli” (trascriviamo da un comunicato). Il messaggio trentino passa anche con le dolci “zirele”, tradizionali caramelle distribuite gratis “come simpatico ricordo di una terra semplice e genuina”, o con i canti di montagna che, grazie al coro Sasso Rosso, hanno ricordato che la natura richiede armonia.
“Siamo un territorio nel cuore delle Alpi, vicino alle proprie tradizioni ma capace di coniugare innovazione e futuro”, ha detto il governatore del Trentino Ugo Rossi sottolineando l’apertura di uno spazio espositivo nella piazzetta adiacente il cardo principale di Expo dove fino a ottobre si parla di montagna e delle sue produzioni tipiche.
Tornando al Convivio, per una settimana l’allestimento ha accompagnato il visitatore in un viaggio attraverso il territorio trentino alla scoperta dei suoi luoghi turistici, delle sue peculiarità naturalistiche e culturali, delle sue eccellenze gastronomiche, scientifiche e tecnologiche. Poi la luce si è spenta. “Il Trentino”, hanno comunque sottolineato il presidente Rossi e l’assessore provinciale all’agricoltura e turismo Michele Dallapiccola, “ha portato ad Expo Milano 2015 un messaggio forte: la biodiversità è il valore in grado di garantire al territorio, e in particolare al nostro territorio alpino e dolomitico”.