Grignetta e Grignone visti da Fabio e Yuri

Nulla da invidiare alle Dolomiti
La prima volta che ho incontrato le Grigne avevo 29 anni, e mi ero appena fidanzato con l’attuale moglie. Scendevamo per il sentiero della Valverde e incontrammo un signore dallo sguardo furbo che ci disse, seguitemi, di fatto facendoci fare delle scorciatoie un pò impervie.
Era Angelo Zoia, Ragno di Lecco, ma l’avrei scoperto molti anni dopo, per la precisione nel 2004, quando entrai nei Ragni. A 29 anni non avevo ancora mai scalato, e “Angelino” ci raccontò, prima di salutarci, che era stato appunto ad arrampicare sui torrioni vicino al rifugio Rosalba.
L’altezza media delle Grigne è piuttosto modesta, rispetto ad altri gruppi montuosi, ma in compenso la verticalità è quasi sempre assicurata, e così i panorami che, quelli sì, non hanno proprio nulla da invidiare a Dolomiti e altri gruppi montuosi. Potenza del lago, anzi dei laghi, visto che nel video che vedete ce n’è ben più di uno prima della fine dell’orizzonte. E potenza della pianura, che diventa perfetto confine illimitato del tuo sguardo.
In questo video Yuri ha voluto spingere sulla color correction grazie alle impostazioni delle camere, che hanno ovviamente ripreso in RAW, ovvero con la massima profondità di informazioni colore possibili. Quello che vedete non è inventato, è proprio tutto ciò che si vedeva quel giorno. E spiega, probabilmente, perchè per tutti gli amanti della montagna le Grigne hanno un fascino particolare. Sembrano molto più severe rispetto alla loro quota, e particolarmente isolate e selvagge. Credo che arrampicatori ed escursionisti le amino perchè ti permettono di sentirti alto e forte perfino in giornata, e a basso costo. Parcheggi in basso, e via con i dislivelli, che non sono proprio alla portata di gambe poco allenate.Nessuno nel 1946 avrebbe mai detto che dal re e dalla regina, Grignone e Grignetta, ci si sarebbe spostati a scalare in tutto il mondo. Gruppo Ragni della Grignetta, appunto.
C’è una ripresa che mi piace particolarmente, la si vede veramente a sè stante, come se fosse presuntuosa. Un pò lo è, è ben lontana dai 3000 metri eppure per raggiungerne la cima devi faticare anche di più di molti 3000 alpini. E questo, probabilmente, è la sua vera, grande bellezza.
Mi piace pensare che chiunque ami la montagna sia limpido e trasparente, ma forse non è così. O forse mi azzardo a dire che chiunque ami veramente la montagna non possa che essere vero, sia con se stesso che con gli altri.
Fabio Palma