Il muro di neve che ha seminato la morte al Campo base dell’Everest. Primo bilancio alpinistico della tragedia

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Il muro di neve causato dalla valanga che ha ucciso 19 alpinisti al Campo base dell’Everest, 14 dei quali Sherpa (ph. Roberto Schmidt, AFP/Getty Images, dal sito dell’UIAA)

Lo spaventoso muro di neve che ha invaso il Campo base dell’Everest seminando morte e distruzione in seguito al terremoto del 25 aprile è stato fotografato da Roberto Schmidt (AFP/Getty Images) e riproposto nel sito dell’Unione internazionale delle associazioni alpinistiche insieme con un bilancio ufficiale della tragedia. Al Campo base, secondo l’Uiaa, 19 sono stati gli alpinisti di varie nazionalità uccisi dalla valanga, 14 dei quali Sherpa, mentre 65 sono rimasti feriti. Sul sito dell’Uiaa è pubblicato anche un primo elenco delle associazioni aderenti che si stanno occupando della raccolta di fondi per aiutare le popolazioni colpite dal sisma. In particolare viene annunciata la mobilitazione dell’Unione delle associazioni alpine asiatiche che hanno affidato alla Korean Federation l’impegno per la raccolta di tende indispensabili in vista della stagione dei monsoni.

Community Action Nepal (CAN) (fondata in Gran Bretagna da Doug Scott protagonista della prima ascensione all’Everest) ha inserito il programma d’aiuti tra i 40 progetti a beneficio delle comunità montane in paesi remoti.

Alex Lowe Charitable Foundation presieduta da Jennifer Lowe-Anker che annovera tra i suoi membri il celebre Conrad Anker ha lanciato un appello per fornire urgenti aiuti.

Club Alpino Italiano (CAI) organizza la raccolta “Il CAI FOR NEPAL” presso la Banca Popolare di Sondrio – Agenzia 21, Milano – IBAN IT 76 W 0569601620000010354X93.

German Alpine Club (DAV) ha iniziato la raccolta tra gli iscritti. Aktion Deutschland Hilft, Spendenkonto: 10 20 30, Bankleitzahl: 370 205 00, IBAN: DE62 3702 0500 0000 1020 30, BIC: BFSWDE33XXX, Bank für Sozialwirtschaft, Stichwort: Erdbeben in Nepal.

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