L’urna col rampichino sepolta sul Grignone?
Centinaia di condivisioni e qualche mail per chiedere informazioni sull’urna a forma di scarpone da seppellire sul Grignone con le testimonianze alpinistiche destinate ai posteri. Nessuno si sarebbe aspettato che il “pesce d’aprile” pubblicato in MountCity avrebbe scalato la classifica delle “visite”, ma così è se vi pare. Dopo una settimana il “pesce” è ancora oggetto di attenzioni seguito da argomenti sicuramente più degni: le camminate di Livia e Alberto nell’Ossola “bella e buona”, l’originale gita scolastica a Milano delle studentesse biellesi, la manifestazione anti-eliski in Val Formazza, le riserve sugli elicotteri di Pasquetta a Pontechianale, Emilio Previtali profeta del free riding… Ultimi tra questi magnifici sette risultano i Ragni della Grignetta in virtù di un loro recente e ammirevole exploit: il restauro di una grotta ad uso dei climber in una falesia lacustre.
Forse vale la pena di osservare che prendersi qualche licenza nel parlare di montagna è un fatto piuttosto insolito e controcorrente e solo dei blogger indipendenti e autogestiti possono consentirsi qualche azzardo. Qualche tempo fa un accompagnatore giovanile del Cai si prese la sua dose di rimproveri per avere annunciato ai ragazzi che “avrebbero preso in giro” il Monviso, nel senso che lo avrebbero circumnavigato cammin facendo.

Naturalmente quando il grande Giuseppe Mazzotti nel 1931 scrisse “La montagna presa in giro”, lo fece per tutelare la buona immagine delle montagne (che tanto amava) da eccessi e banalizzazioni sempre in agguato allora come oggi. Nemmeno MountCity, nel suo piccolo, ha inteso più di tanto, con questo “pesce d’aprile”, farsi gioco di chi oggi va in montagna, ma ha voluto richiamarsi ad alcuni stereotipi da tramandare ai posteri: come i “due inseparabili gemelli” di buzzatiana memoria, l’ipotetica cintura di sicurezza di Manolo che in realtà la sicurezza quando arrampica ce l’ha incorporata, il “rampichino” progenitore della mountain bike e così via. Con l’invito a formulare altre proposte in cambio di ridicoli premi.
Se questo evidente “pacco” ha richiamato tante cortesi attenzioni è forse perché è stato confezionato con un certo amore e con un sostanziale rispetto per ciò che rappresenta oggi per tutti noi la montagna. Ma non potremmo concludere queste note senza citare con una certa invidia tre originali bufale che il 1° aprile sono circolate sul web. In primis, la Torre di Pisa riconvertita a hotel di lusso, secondo il Telegraph Travel, con prezzi folli a partire da 20mila euro a notte. Mentre Metro ha dato la notizia che un’azienda avrebbe dotato le corsie dei suoi supermercati di trampolini elastici così da poter raggiungere anche i prodotti negli scaffali più alti. Anche Expo 2015 è stata bersagliata sul web con l’annuncio del rinvio al 31 maggio dell’inaugurazione. Uno scherzo che, come tutti i pesci d’aprile, appare improbabile ma non impossibile. La notizia se non è vera deve sicuramente risultare bene inventata!