Un cannocchiale sospeso nel vuoto

Photo Studio Associato Demogo, per gentile concessione
Scelti dalla giuria i vincitori del concorso per il bivacco Fanton sulle Marmarole, la premiazione si svolgerà a Belluno sabato 28 marzo 2015. Il primo classificato propone in una nuova declinazione dolomitica il prototipo di “bivacco cannocchiale” già sperimentato con successo dal gruppo Leap Factory sul ghiacciaio del Frebouze e in Caucaso. Qui però il bando non ha stanziato importi che consentano come in quel caso la realizzazione di un pod in vetroresina a moduli affiancabili, così come è stato fatto per l’ormai famoso bivacco Gervasutti, le condizoni orografiche sono leggermente differenti e avviene quindi che il copia e incolla dei giovani architetti del gruppo Demogo di Padova produca effetti inaspettati.
Una breve descrizione del progetto vincitore: il posizionamento del bivacco, che secondo il bando deve poter ospitare fino a 12 ospiti e dev’essere accessibile anche in caso di innalzamento del manto nevoso, segue qui, in prossimità della Forcella Marmarole, il pendio accentuato di un crinale che su un lato aumenta creando una balconata verso valle. Il bivacco tubolare si appoggia per tutta la sua lunghezza su questo crinale tanto che il suo piano di calpestio interno è risolto con una soluzione a scalette che ricorda forse la sezione longitudinale di un trenino a fune. All’estremo verso valle sono collocati l’ingresso, sul lato accessibile dal sentiero e meno scosceso, e un area soggiorno con ampia vetrata inclinata vertiginosamente sul vuoto e con vista verso Auronzo di Cadore. I giacigli sono invece incastellati a due a due in sequenza verso monte e accessibili da un corridoio minimo gradinato lungo circa 6 metri lineari. Come si può osservare nei rendering pubblicati nella scheda di progetto online sul sito Europaconcorsi differentemente che il suo cugino maggiore sul Frebouze il futuro bivacco Fanton non si rappresenta come una elegante fusoliera in vetroresina ricamata con motivi geometrici norvegesi in campo rosso su bianco, bensì come un tubo a sezione rettangolare variabile, rivestito di lamiera.

Photo Studio Associato Demogo, per gentile concessione
Il concorso ribadisce e sancisce una nuova concezione della permanenza in strutture d’alta quota, che sembra evolversi verso forme di migliore comfort e verso nuclei minimi abitabili che siano in grado di riscattare le vecchie strutture da bivacco dai loro oggettivi limiti di spazio e di comfort. Comfort energetico innanzi tutto, poiché i requisiti minimi di bando richiedono una trasmittanza termica inferiore a 0,30 W/m2K, molto bassa, in grado di trattenere il più possibile il calore umano (non essendo previsto alcun impianto di riscaldamento) e allo stesso tempo di evitare surriscaldamento solare nei periodi estivi. Ma anche requisiti minimi abitativi di luce e di ricambio d’aria, se pur non confrontabili con strutture residenziali ordinarie.
Il progetto vincitore sembra recepire bene queste richieste, e rilanciare il tema della luminosità dell’ambiente di soggiorno attraverso la spettacolare monofora sospesa nel vuoto. Un vuoto cercato, voluto, così come per il Gervasutti, espressione poetica di un nuovo modo si concepire il bivacco come luogo emozionale, più ancora che semplice spartano ricovero. La struttura è un cannocchiale che guarda verso valle, verso Auronzo, verso casa: inquietante sospensione e allo stesso tempo rassicurante proiezione.

E’ lecito affermare che, in linea coi tempi, il progetto insegua una visione della montagna più adrenalinica, rappresentando un rapporto tra uomo e paesaggio alpino che non è più all’insegna di un incontro e di una fusione? Altra idea dei bivacchi forse esisteva quando gli alpinisti si facevano essi stessi di roccia nella ricerca spasmodica di un equilibrio con quel mondo difficile e impervio: la loro immersione totale nel paesaggio li faceva desiderosi di luoghi protetti, privati finalmente della vertigine e della luce che li divorava nelle lunghe ore di approccio alla parete…
Per una carrellata, per ora casuale, di altri progetti che hanno partecipato al bando, che si ricorda essere stato promosso dalla Sezione Cadorina del C.A.I. di Auronzo, in occasione del 140° anniversario della propria fondazione, con il supporto dell’Ordine Architetti di Belluno e il contributo economico di Aku, è possibile fare una ricerca sul sito Europaconcorsi alla voce Bivacco Fanton; in attesa che una mostra dei progetti migliori venga allestita in occasione dell’ufficializzazione dei risultati nella mattina di sabato 28 marzo, presso il Municipio di Auronzo. In tale sede verranno premiati i primi tre progetti classificati e saranno esposti i progetti giunti all’ultima fase della selezione.