Melloblocco 2015. Un invito ad accarezzare i ruvidi cristalli di granito

Sono aperte le iscrizioni a Melloblocco, il grande meeting internazionale di arrampicata sportiva e bouldering in programma in Val di Mello (SO) dal 30 aprile al 3 maggio. Arrampicata, musica, natura e divertimento sono garantite nell’incantevole paesaggio della Val Masino e della Val di Mello. Assicurata anche la presenza di Massimo Malpezzi con le sue prestigiose immagini presente sul campo sin dalla prima edizione, quando fu solo un idea, un sogno, un progetto. “Da quel lontano 2004 di strada ne è stata fatta”, dice Malpezzi, “oggi il Melloblocco è il contest più grande e famoso al mondo, sicuramente il più spettacolare. Grandi nomi hanno onorato la manifestazione. In queste mie dieci grandi foto, che non percorrono certamente tutte le edizioni, ho idealizzato la filosofia libera e un po’ anarchica di una tribù fantastica che ha scelto di scalare sassi per un giorno”. I poster saranno esposti al Centro Polifunzionale di Filorera – Quartiere Generale del Melloblocco – nel periodo della manifestazione. Ecco ora, per gentile concessione, una presentazione della manifestazione tratta dal bel volume sul decennale pubblicato nel 2013 con i testi di Michele Comi e Vincio Stefanello, Niclola Noé, Fabio Palma, Nicoletta Costi. Ne è autore lo stesso Comi, guida alpina e geologo, che vive a Chiesa in Valmalenco e partecipa da anni alle spedizioni e ricerche scientifiche del Comitato Ev-K²-Cnr. 

Il grande libro di pietra

Con il Melloblocco è come se le rocce prendessero vita. In questo decennio migliaia di appassionati hanno accarezzato i ruvidi cristalli del granito della Val Masino e della Val di Mello e hanno contribuito a rendere vive queste rocce che diversamente andrebbero a rappresentare unicamente una mera contingenza della geologia o, peggio, una risorsa da consumare per farne materiale da costruzione.

Incontri, emozioni e racconti si sono sovrapposti in una babele di lingue con il solo rammarico di essere volati via in un attimo.

Centinaia e centinaia di blocchi sono stati riscoperti e svelati al giovane e colorato popolo del bouldering, sovente sottratti ai rovi e all’incolto che avanza, con un lavoro che simbolicamente va a sostituirsi alle antiche pratiche agricole di montagna che fecero di questa Valle un piccolo giardino delle Alpi.

Il granito del Masino, testimone immutabile del tempo e dell’incredibile evoluzione geologica, tanto lenta quanto sconvolgente, non è altro che un enorme grappolo di cristalli uniti gli uni agli altri, formatosi a partire da un sistema fuso in via di raffreddamento, inglobato entro la superficie terrestre una trentina di milioni di anni fa alla profondità di qualche chilometro.

Cristalli che si distinguono nitidamente, anche a occhio nudo, osservandoli sotto le dita arcuate che stringono l’appiglio.

Alcuni sono biancastri, altri più piccoli, irregolari e trasparenti, si alternano con quelli più sottili e lineari ma scuri, assieme a quelli decisamente più grossi e chiari quasi rettangolari e sovente sporgenti.

Poco importano i loro nomi. Meglio le sensazioni, a volte dolorose, come quelle che i grandi cristalli di feldspato potassico, sovente uniche piccole protuberanze esistenti, lasciano impresse nei polpastrelli, oppure il sottile gioco di equilibri che consente alla mescola delle scarpette di aderire su una placca completamente liscia, frutto di un’incredibile combinazione di spinta ed attrito.

Se allarghiamo lo sguardo e ci chiediamo come mai tanti massi sono sparsi nei prati verdi della Valle, scopriamo che sono il frutto di ciclopiche frane e l’enorme Sasso di Remenno (uno dei più grandi monoliti d’Europa) costituisce il miglior esempio di quanto avvenne a partire dal ritiro dei ghiacci che colmavano la valle ancora “solo” 20.000 anni or sono.

Massi di ogni forma e dimensione: alti, bassi, spigolosi o cubiformi, a volte arrotondati, quelli più piatti e aggettanti un tempo utilizzati come ricovero per il bestiame o elementi portanti di essenziali dimore rurali.

Formiche di Fabio Vettori al Melloblocco 2015
E’ possibile prescriversi a Melloblocco alla pagina http://www.melloblocco.it/iscrizione-melloblocco/ La preiscrizione non è impegnativa e aiuta gli organizzatori a preparare al meglio la manifestazione. Qui nel poster ufficiale le famose formichine di Fabio Vettori. In mostra ci saranno anche le foto di Massimo Malpezzi.

 

L’ancestrale civiltà contadina, plasmata dalla coabitazione con la dura pietra, ha lasciato ovunque testimonianze uniche, con percorsi arditi lungo le crode, al confine tra escursionismo e arrampicata.

Più in alto le pareti, grandi e piccole, sono interrotte da cenge popolate di boschi di faggio, maestosi guardiani delle placche più inaccessibili.

Qui l’essenza dell’arrampicata (il bouldering) si evolve in altezza e nei tempi d’azione sino a raggiungere i luoghi alti dove è possibile percorrere le vie aperte dai nomi leggendari dell’alpinismo italiano, sulle tracce dell’alpinismo eroico, seguendo le orme di Riccardo Cassin, Alfonso Vinci e Giusto Gervasutti, stupendoci della grandezza delle loro geniali ed avventurose scalate, oppure affrontare le splendide vie neoclassiche aperte dai sassisti negli anni ‘70 del secolo scorso sulle lisce e improteggibili placche della Val di Mello.

Mi piace pensare al Melloblocco come ad un grande libro di pietra, che sa distribuire conoscenza, ma prima ancora consente a tutti, indistintamente, un prelievo di felicità dalla natura e dai paesaggi grandi e piccoli, per riscoprire la propria essenza, più profonda e più degna grazie all’incontro con questi luoghi straordinari.

Michele Comi

http://www.melloblocco.it

Commenta la notizia.