Ines Papert e la sua “ice cold passion”, un appuntamento da brividi a Sport Specialist di Sirtori (Lecco)

Bruna, capelli lunghi e lisci, spalle forti e tonde. Quarantunenne, tedesca, Ines Papert si offre con la sua “ice cold passion” alla curiosità degli appassionati di scalate giovedì 26 febbraio all’auditorium di Sport Specialist di Bevera (via delle Industrie 17, Provinciale Villasanta-Oggiono, tel 039.9217591). E’ la prima delle nuove serate con i campioni dello sport organizzate dal famoso negozio di Sergio Longoni al quale si deve anche la pubblicazione di un’appassionante rivista periodica realizzata da Renato Frigerio, Marco Milani e Giuseppe Zamboni. La serata s’intitola “Terre nuove: arrampicare per pareti inesplorate”. Campionessa del mondo di ghiaccio, Ines non è fatta di solo ghiaccio… Ecco come la descrive Renato Frigerio, storico dell’alpinismo e impareggiabile animatore culturale lecchese.

Ines Papert
Ines, 42 anni il 5 aprile.

Nuovi sogni e progetti sulle montagne del mondo

Tocca a una alpinista della Baviera il privilegio di dare l’avvio, ad inizio del nuovo anno, alle affermate serate “A tu per tu con i grandi dello Sport”. Con lei il 2015 si presenta davvero in forma grandiosa nell’accoglienza di nuovi interessanti personaggi, grazie ad una donna che già aveva suscitato emozioni ed entusiasmo a Lecco, quando nel 2008 era stata ospite in una delle famose serate di Gamma e UOEI. Allora Ines Papert era stata descritta con delle righe che, nella loro concisa brevità, racchiudevano la sua intera identità: “Pluricampionessa mondiale sulle fragili formazioni di ghiaccio, funambola spericolata sulle lunghe vie alpine di roccia, ma più ancora donna e madre che interpreta e si apre all’avventura e all’amicizia con sensibilità tipicamente femminile, la giovane alpinista tedesca presenta l’aspetto inedito ed audace di un alpinismo che affascina a prima vista”.

Una presentazione evidentemente lusinghiera, ma che comunque nessuno trovò allora eccessiva dopo averne seguito il racconto a commento delle immagini che illustravano le sue incredibili imprese. Nello scorrere di altri sette anni della sua storia personale, ci stupiremo nel trovare quanto Ines Papert si sia ulteriormente accreditata di impensabili valori aggiunti alla sua carriera, dovuti ad un’iniziativa di ricerca e di diversificazione della sua attività alpinistica. Sarà interessante, anche per coloro che l’hanno incontrata sette anni fa, constatare quali progressi e quali nuovi indirizzi hanno contribuito a incrementare la grandezza di questa alpinista, che già parecchio tempo addietro si riteneva avesse raggiunto il massimo dei livelli.

Papert dry tooling
Dry tooling, la sua specialità.

L’incontro di Ines Papert (nata il 5 aprile 1974) con l’arrampicata era avvenuto nel 1994, quando ormai ventenne aveva attraversato esperienze culturali, con la passione per la musica nel canto corale, il pianoforte e il sassofono, professionali come fisioterapista, e sportive nelle gare di atletica leggera. Forse proprio da queste prende origine il suo interesse per l’alpinismo, in quanto nell’arrampicata, che subito l’affascina, trova la continuità delle competizioni, che qui tanto le si addicono da emergere di prepotenza nelle gare di arrampicata su ghiaccio, fino a vincere in breve tempo tutto quello che si poteva: i campionati mondiali nel 2002, nel 2004, nel 2005 e la classifica finale della coppa mondiale nel 2003 e nel 2006.

Ines Papert
Impegnata su una via di ghiaccio.

Ma intanto la passione per la montagna, che contemporaneamente l’ha coinvolta e inebriata, portandola ai vertici mondiali in una virtuale classifica al femminile, la induce ad abbandonare le competizioni per dedicarsi in forma esclusiva all’alpinismo, dove accumula exploit di tale portata da farla ritenere oggi la donna più forte come alpinista sia su ghiaccio che su roccia. Se, per dire, nel 2003 ha superato la via “Symphonie de Libertè” (8a, prima salita rotpunkt in un solo giorno) sulla parete Nord dell’Eiger, nel 2013 compie la prima ascensione, e di seguito la prima ascensione in libera, con la via “Schwarze Madonna” nella parete Sudovest dell’Untersberg sul Berchtesgadener Hochthron, una linea di sei tiri fino all’8a+. Ancora nel 2013 è prima in assoluto a metter piede sulla cima di 6.719 m di Likhu Chuli I, in Nepal.

Via via si accende però in lei l’irresistibile curiosità di scoprire e conquistare, negli angoli più sperduti del mondo, nuove pareti dove aprire tante vie affascinanti: quelle appunto che ci presenta con immagini bellissime e spettacolari nella sua serata presso df Sport Specialist a Bevera di Sirtori, dove ci attende alle ore 20 di giovedì 26 febbraio. Dopo averla vista in azione sulle montagne della Norvegia (nello stile tradizionale o “clean” climbing, cioè senza protezioni fisse), del Kyrghizistan e del Nepal, del Baffin Island, e del Marocco, e sapendo che Ines è sempre in movimento con tanti sogni e progetti, non potremo augurarci altro che di poterla incontrare ancora, magari presto.

Renato Frigerio 

https://www.facebook.com/dfsportspecialist

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