“Ragionevole sicurezza”: c’è il progetto

Allievi e istruttori Scuola Parravicini, ph. L. Gaetani copia 2
Allievi e istruttori della Scuola Parravicini in una storica immagine scattata negli anni 50 in Valmalenco da Lodovico Gateani.

Corsi di formazione e attività di sensibilizzazione: questa l’offerta formativa delle Scuole di alpinismo del CAI che propongono un progetto quadro “a favore della sicurezza e di un turismo consapevole per una migliore conoscenza della montagna e prevenzione degli infortuni”. E’ noto che da sempre il Club alpino con le sue 490 sezioni opera a favore di una “ragionevole sicurezza” e svolge attività di formazione e prevenzione a favore di soci e non soci. Una quindicina d’anni fa, attraverso il Soccorso alpino (CNSAS), si diede vita all’importante progetto “Sicuri in montagna”. Ma il fronte della prevenzione del Club alpino è apparso finora tutt’altro che compatto. Oltre a “Sicuri in montagna” c’è chi opera sotto l’insegna “Montagna sicura”, mentre nel Veneto è stata lanciata nel 2005 “MontagnAmica” (scritta proprio così) e i promotori ne rivendicano l’unicità e l’originalità: secondo i comunicati ufficiali l’iniziativa addirittura non avrebbe precedenti.

Ora il testimone potrebbe passare nelle mani della citata Commissione centrale scuole di alpinismo sci alpinismo e arrampicata. A quanto si legge nel documento diffuso tra gli istruttori e che qui è possibile scaricare, “il CAI è dotato di una struttura didattica che può offrire due tipologie di offerta formativa orientate alla conoscenza dell’ambiente e alla prevenzione degli infortuni”. La prima tipologia, viene spiegato, riguarda l’attività di formazione avente come obiettivi l’educazione alla frequentazione della montagna e la prevenzione degli infortuni svolta mediante corsi di base e di consolidamento in ambito alpinistico. La seconda tipologia consiste nel progetto “Montagna amica”. Si tratta in questo caso di promuovere su tutto il territorio nazionale, tramite le strutture dell’associazione e in accordo con altri enti e organizzazioni, una campagna di sensibilizzazione alla conoscenza della montagna e di prevenzione degli infortuni rivolto alla grande collettività. Un doppione di “Sicuri in montagna”? Staremo a vedere.

Lo scopo principale del nuovo progetto quadro non sarebbe quello di offrire un semplice accompagnamento bensì di impartire agli allievi una adeguata formazione teorico-pratica in modo che possano iniziare a svolgere in ragionevole sicurezza e autonomia l’attività dell’alpinismo, dell’arrampicata libera, dello scialpinismo, dello sciescursionismo e dello snowboard alpinismo. Per poter “produrre apprendimento” e quindi svolgere in modo efficace l’educazione alla montagna e la prevenzione degli infortuni si realizzerebbero corsi ad hoc articolati in almeno 6-7 uscite e in 8-10 lezioni teoriche impegnando il partecipante per 2-3 mesi tenendo presente che la conoscenza dell’ambiente e delle proprie capacità rappresentano gli elementi indispensabili per raggiungere un certo livello di sicurezza e un grado di autonomia,

Soccorso alpino opuscolo 2004
Immagini del Soccorso alpino in un opuscolo del 2004.

Quanto al Progetto “Montagna amica”, la CNSASA intende, tramite le proprie strutture e in accordo con altri Enti e organizzazioni, promuovere su tutto il territorio nazionale, una campagna di sensibilizzazione alla conoscenza della montagna e di prevenzione degli infortuni rivolto alla “grande” collettività. L’attività sarebbe articolata in eventi della durata di uno o due giorni oppure qualche ora (serate, convegni, dimostrazioni in ambiente) aventi lo scopo di far accrescere l’attenzione sui rischi che caratterizzano l’ambiente di montagna di grotta, divulgare semplici metodi di prevenzione e invitare a svolgere i corsi di formazione presso le sezioni del CAI per acquisire esperienza e maggiore consapevolezza.

Fra le iniziative proposte per il progetto “Montagna amica”, tre meritano una particolare considerazione. Rivolta all’escursionista principianti è “Primi passi su sentiero attrezzato” per imparare, tra l’altro, a “utilizzare una corda fissa per l’attraversamento di tratti difficoltosi”. “Primi passi su terreno innevato” s’indirizza a “coloro che si muovono a piedi, con le racchette da neve, con gli sci e le pelli di foca, con lo snowboard con l’obiettivo di far conoscere alcuni aspetti importanti del comportamento su terreno potenzialmente soggetto al pericolo di valanghe e dare un’idea delle modalità di autosoccorso con l’utilizzo dell’ARTVA”. Infine, “Introduzione all’arrampicata” vuole essere un breve corso propedeutico all’arrampicata libera rivolta al principiante “che desidera prendere consapevolezza degli aspetti legati alla sicurezza e alla gestione dell’arrampicata su monotiri”.

Scarica qui il Progetto_sicurezza_CAI_per_collettivita_proposta_CNSASA

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