Sui sentieri (sostenibili) con la app, ma senza troppe distrazioni touch
Progetta e prepara bene le gite e con un certo anticipo la gita Mario Sirolo, metodico escursionista, alpinista, diretto un fine settimana con i figli e la moglie in un parco naturale. Mario coinvolge da subito, nella fase preparatoria, i suoi amati compagni di viaggio, intrecciando e mediando interessi e motivazioni, consultando guide e carte geografiche, e somministrando qualche pillola di letteratura alpina in tema con la meta prestabilita.

Alla ricerca del profilo tipo del frequentatore di parchi naturali, alpini, un gruppo di esperti e appassionati di montagna si incontra a Milano e lavora sul personaggio: la sua giornata in ambiente, il suo journey, è il tema di una esercizio di narrazione collettiva sviluppato nel corso del workshop #SentieriSostenibili, nell’ambito delle iniziative di sostenibilità promosse Snam, uno dei principali produttori e distributori di gas combustibile nel nostro paese.
L’ambiente di lavoro è quello accogliente di una nota agenzia di comunicazione milanese: i nove blogger sono affacciati a un ampio e luminoso pan de verre su un rigoglioso tetto verde, con una cinguettante traccia audio e un prato-tappetone artificiale ad ambientare la seduta in un simulacro di cinguettante radura alpina. Tre i profili tipo su cui si lavora con una tecnica interattiva mettendo a confronto e verificando in continuo idee e proiezioni, con l’obbiettivo di indirizzare verso la realizzazione di una applicazione digitale utile per la fruizione dei parchi e naturalmente… per il brand.
È così che il “nostro” Mario Sirolo prende forma, coacervo di identità miste, proiezione ideale di virtù naturalistico-ditattico-esplorative, ottimo e premuroso pater familias. Non si vuol fare di lui un eroe, e infatti al profilo di Achille si preferisce quello di Ettore, pronto a sacrificare i suoi interessi, ma non del tutto, al gesto di elevare il figlio, e di garantire così la conservazione della specie. Non li sacrifica del tutto, gli interessi, perché la meta prestabilita coincide in parte con i suoi obbiettivi alpinistici futuri, e pur soffrendo d’invidia quando incontra suoi colleghi gasati di ritorno dai sesti gradi nelle vicinanze, ne approfitta per carpire informazioni preziose.
La giornata in ambiente tuttavia è utile e appagante, a partire dalla visita al malgaro con assaggi di burro e formaggi e il contatto con questa realtà rurale che poi si scopre esser frutto di un percorso città-montagna. I suoi figli fanno un sacco di domande perché non riescono a capire come sia possibile che uno che si è abituato alla vita comoda, possa ambientarsi tra quei bricchi. Il malgaro risponde divertito mentre aggeggia con il modem e la centralina wi-fi, dall’incontro emergono nuove risposte e qualche consapevolezza in più.
Per godere meglio di molti altri incontri, animati e inanimati, è di grande aiuto il piccolo microscopio per l’analisi degli insetti e dei fiori, provvidenzialmente infilato nello zaino, e ovviamente il binocolo, strumento di cui non si può davvero fare a meno. Hanno successo anche le storie lette e raccontate di orsi e leoni e di antichi draghi che popolano quelle valli, e anche quella di un piccolo camoscio costretto a scappare dalla crudeltà dei cacciatori in un inverno particolarmente rigido nel Gran Paradiso…

Il cammino è già di per sé un racconto, che coinvolge tutti i sensi e che non ammetterebbe riduzioni o semplificazioni. Quindi quando si chiede a Mario che tipo di applicazione vorrebbe sul suo smart phone per migliorare le sue gite e quelle dei suoi figli nei parchi alpini, lui pensa subito che l’attrezzo sia meglio lasciarlo in macchina: torna giusto utile per giocare a Hungry Birds nel lungo viaggio di rientro a casa….
Troppo facile, non è per questo che ci stiamo arrovellando da ore sul tappetone! Secondo noi questa app si potrebbe fare anche rispettando la legittima necessità espressa di godere di quella natura e di quella libertà senza interferenze e distrazioni touch e visive: il contributo potrebbe limitarsi a una voce che accompagni il cammino, un leggero sussurrare, suggerire come perdersi o non perdersi nel bosco, cosa osservare meglio per non perdersi, quali profumi, su quali prati rotolarsi.
Lei parla e ascolta, segue in diretta passo dopo passo e ogni tanto interviene, suggerisce e interroga. Ogni tanto s’informa, chiede notizie sullo stato dei sentieri, dei prati e dei corsi d’acqua, sulla consistenza della neve, sullo stato dei sentieri, sulla presenza o meno di tracce di camosci, di quad e motoslitte… Le informazioni sono acquisite e rielaborate e divengono preziosa banca dati per chi gestisce il territorio.
Questi e altri mondi possibili su #SentieriSostenibili
LS