Otto giorni in kajak, poi il Dente di Squalo. Successo in Groenlandia per la nuova avventura del “ragno” Matteo Della Bordella

Kayackclimbing in Groenlandia (arch. Ragni)
Kayackclimbing in Groenlandia (arch. Ragni)

Nuova grande avventura per il “ragno” Matteo della Bordella e gli svizzeri Silvan Schupbach e Christian Ledergeber fra i ghiacci e le grandi pareti della Groenlandia. Sull’isola continente del Grande Nord, i tre hanno toccato il 18 agosto la vetta acuminata dello Shark’s Tooth, il Dente dello Squalo che si innalza con un’immensa parete verticale sopra uno dei fiordi più remoti, raggiunto a bordo di yak.

Una vera e propria caccia allo squalo conclusa con successo!

Matteo e compagni hanno raggiunto la cima lungo una nuova via di circa 900 metri, aperta in stile alpino sempre su difficoltà elevate e con un utilizzo praticamente nullo di spit.

Anche se si sa ancora poco sulle difficoltà tecniche una cosa è certa: si tratta di una salita di gran stile, sia per il modo in cui è stata affrontata la scalata, sia per l’avvicinamento “by fair means” (i tre alpinisti sono arrivati sotto la parete dopo 200 chilometri di navigazione), che in luoghi così remoti non è esattamente una cosa da dare per scontata…

L’avventura è iniziata dal villaggio di Ittoqqortomiq, un piccolo centro abitato da pescatori inuit, con la lunga traversata in kayak appena accennata: 8 giorni  in completa autonomia, diretti verso il fondo del fiordo dove si trova l’obiettivo alpinistico della spedizione.
Matteo Della Bordella recentemente impegnato nell’apertura della via “Nel dubbio sali” (arch. Ragni)
Matteo Della Bordella recentemente impegnato nell’apertura della via “Nel dubbio sali” (arch. Ragni)

In un universo di pareti quasi inesplorate, le opportunità sono infinite e i tre alpinisti non avevano escluso alcuna possibilità, anche se i loro occhi si erano già fissati su una, in particolare, di queste lavagne granitiche: lo Shark’s Toooth, il Dente dello Squalo, il cui profilo affilato incombe sui fiordi con una bella parete di oltre 200 metri, fino a oggi salita da una sola via lungo il suo profilo di destra.

Per tutti e tre (e per gli appassionati che li hanno seguiti via satellite) si è trattato di un’esperienza alpinistica e umana straordinaria, condotta “by fair mans”, cioè con mezzi leali, contando solo sulle proprie forze, sia lungo l’avvicinamento sia in parete.

“Il nostro piano”, aveva annunciato Matteo nel suo blog, “prevede di affrontare la parete dello Shark’s tooth negli ultimi 10 giorni del mese di agosto. Dopodichè vedremo. Il ritorno in Italia è previsto per il 19 settembre…La cosa che ho imparato girando il mondo in questi anni è che quando ti imbarchi in un’avventura così di certezze non ne hai: gli imprevisti sono dietro l’angolo e devi sempre ingegnarti per risolverli al meglio. Questo è anche il bello delle spedizioni”.

La parete dello Shark’s thooth in Groenlandia (arch. Ragni)
La parete dello Shark’s thooth in Groenlandia (arch. Ragni)

Sul blog di Matteo della Bordella, nel sito dei Ragni di Lecco, è disponibile la narrazione e le immagini della nuova via “La grande caccia allo squalo” aperta sullo Shark’s Tooth in Groenlandia.

http://ragnilecco.com/groenlandia-grande-caccia-squalo/

 

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